Il vincitore dell’Oscar Spider-Man: Un nuovo universo ha fatto scuola. Come ci avevano anticipato Peter Ramsey e il supervisore degli effetti speciali Danny Dimian, Sony Animation non ha intenzione di fermarsi qui con la sperimentazione: a settembre 2020 è infatti in arrivo Superconnessi (titolo originale Connected), un film che seguirà la falsariga di Into the Spider-Verse proponendosi come nuova frontiera dell’animazione al computer.
EW ha l’esclusiva per le prime immagini di questa nuova avventura che con Spider-Man condivide anche i produttori: i geniali Phil Lord e Chris Miller, che in questi ultimi anni hanno portato una ventata di freschezza nell’industria dell’animazione con progetti originali e innovativi. Il film, che precedentemente era intitolato The Mitchells Vs The Machines, è diretto da Mike Rianda (la serie Gravity Falls).
La storia di Superconnessi seguirà la più ordinaria delle gite di famiglia, che diventa straordinaria quando, invece della classica gomma bucata, gli eroi devono scontrarsi con una vera e propria apocalisse tecnologica, in cui le macchine di tutto il mondo diventano senzienti e decidono di sterminare l’umanità.
Protagonista è Katie Mitchell, ragazza creativa e appassionata di cinema, che riceve finalmente la lettera di ammissione alla sua università dei sogni. Katie non vede l’ora di iniziare un nuovo capitolo della sua vita, finalmente da sola, ma papà Rick decide che accompagnarla al college potrebbe essere un’ottima opportunità per unire la famiglia in un viaggio on the road, lasciando a casa una volta per tutte quei maledetti cellulari. E così Katie, Rick, mamma Linda, il fratellino Aaron e il carlino Monchi partono per la loro avventura, che supererà tutte le aspettative quando i cellulari e tutti gli elettrodomestici del mondo diventeranno improvvisamente macchine mortali.
Dal punto di vista tecnico, Superconnessi riprenderà da dove Spider-Man: Un nuovo universo si era interrotto, ripartendo dagli stessi software per sperimentare con diversi modelli artistici. Il mondo degli umani, ad esempio, è realizzato in uno stile che ricorda il disegno a mano, più caotico e impreciso, mentre il mondo dei robot è rigorosamente in CGI. “È una sorta di lettera d’amore al nostro mondo imperfetto“, ha dichiarato il regista Rianda, “nel senso che è tutto realizzato con cura, ma è anche abbastanza confuso e un po’ traballante. Volevamo mostrare le imperfezioni, ma farlo con tenerezza”.
Foto: Sony Pictures Animation via Entertainment Weekly