Manca poco alla chiusura della mostra dedicata ai 30 anni di animazione dei Pixar Animation Studios, visibile presso il Palazzo delle Esposizioni di Roma fino al 20 gennaio 2019.
Per questo, di seguito, vi proponiamo la nostra intervista a Elyse Klaidman, responsabile degli archivi degli studi di Emeryville e curatrice della mostra dedicata all’anniversario.
- Ciao Elyse! Perché per i Pixar Animation Studios è importante raccontarsi anche tramite una mostra come questa?
- Siamo molto felici è veramente onorati di esser qui a Roma, la città del design, dell’architettura, con l’opportunità di condividere il lavoro dei nostri artisti con le persone del posto, con la città che spesso ha ispirato i nostri artisti. IN ciò che fanno i nostri artisti è fondalmentale la collaborazione, lavorando insieme si cresce e creano film, personaggi ed emozioni autentiche. Le storie che raccontiamo toccano il cuore. Dietro ad esse c’è tutto. Qui vi introduciamo il nostro metodo di lavoro, come pensiamo giorno dopo giorno, film dopo film. Noi siamo abituati a usare tecnologia e arte insieme, sviluppandole insieme. Sappiamo come gli umani raccontano le storie e sfruttiamo la tecnologia per espanderle al massimo, creando emozioni. Facendo questo speriamo di colpire le persone, far scoprire le loro passioni quando le persone verranno qui. Poi mettere in atto il nostro pensiero con un team straordinario come quello del Palazzo delle Esposizioni è stato incredibile, per la gentilezza, la passione e la collaborazione dimostrata, per creare questa meravigliosa mostra.
- Come riassumeresti il concetto dietro alla mostra? Cosa vorresti che i visitatori imparassero dalla visita?
- Abbiamo applicato il metodo Pixar per realizzarla. E vorremmo far capire realmente cosa c’è: il tema della transizione al digitale. Finora in Italia abbiamo vissuto questo passaggio al contrario, come un cannocchiale al rovescio, generando ansia, orride visioni del futuro, come qualcosa che ci avrebbe soggiogati. Oggi dobbiamo invertire questa visione. L’innovazione non è affidarsi a queste tecnologie ma capire il linguaggio della CGI, senza intaccare la potenza creativa dell’uomo. In questo momento questa mostra ci può aiutare a capire questo processo, a viverlo. E l’aspetto più bello è che la mostra può parlare alle scuole, alla famiglia, al bambino, ai genitori, mettendo insieme generazioni.
- Com’è suddivisa?
- La mostra attraversa 30 anni di produzione. Ci sono tre grandi stanze: la prima sull’attenzione alla storia, come vengono costruite partendo dal soggetto e arrivando fino ai valori che si vogliono trasmettere, la seconda è sui personaggi, sulla loro creazione e caratterizzazione iniziando da un semplice schizzo a matita, la terza, invece, è sulla creazione dei mondi che i Pixar Animation Studios cercano di costruire in maniera coerente, verosimile attraverso una serie di processi creativi. Poi ci sono due esperienze interattive come lo Zootropio, omaggio alle origini del Cinema attraverso il movimento e la luce e l’Artscape.
- La mostra è ospitata dal Palazzo delle Esposizioni, luogo che da sempre cura l’arte in tutte le sue sfaccettature, tecniche, periodi e autori, da Caravaggio a Magritte, per citarne alcune. Secondo te, che ruolo ha l’animazione nell’arte contemporanea?
- L’arte contemporanea, passata o futura che sia, è importante affinché preservi e racconti una storia che ci rappresenti, e parlo per qualsiasi ambito, dalla musica, alla danza, alle arti visive. Se esprimono qualcosa che riguarda la condizione umana devono esser considerate arte.
- Qual è il “pezzo” esposto che preferisci?
- Per me è una domanda davvero difficile. Ci sono molti “pezzi” che adoro ma in particolare son due disegni tratti da Alla Ricerca di Nemo i miei preferiti. Disegnati a matita, in bianco e nero, senza colori. Questi ritraggono il mondo sotto marino, descrivendo il concetto che era dietro il film, l’evoluzione, lo sviluppo delle ambientazioni. Penso mi piacciano perché potrebbero sembrare due capolavori da esporre anche slegati dal film.
Di seguito anche una clip ufficiale.
Ringraziamo PalaExpo e Elysa Klaidman per la disponibilità.
Non perdetevi l’occasione di vedere questa meravigliosa esposizione!