Il 12 Gennaio del 1957 nasceva quello che da molti è considerato il “moderno” Walt Disney: John (Alan) Lasseter.
Ripercorriamo, insieme, gli aspetti più interessanti della sua vita.
Proveniente da una modesta famiglia, si diplomò al California Institute of the Arts (CarlArts), scuola fondata nel 1960 da Walt Disney in persona. Qui conobbe quello sarebbe diventato uno dei suoi più importanti collaboratori: il regista e sceneggiatore Brad Bird.
Anch’egli parti da zero, accontentandosi di lavorare come mozzo per l’attrazione “Jungle Cruise”, nel parco tematico di Disneyland di Anaheim. Pochi anni dopo, però, la sua pazienza fu ricompensata. I Walt Disney Feature Animation (gli attuali Walt Disney Animation Studios) lo chiamarono per lavorare come animatore. Ma la vera e propria svolta, per la sua carriera, arrivò mentre era impegnato nella lavorazione del film “Il Canto di Natale di Topolino”. Fu invitato, infatti, a vedere in esclusiva una delle sequenze del film “Tron”, importante per la Disney in quanto furono inserite per la prima volte scene realizzate completamente al computer. In quel frangente, Lasseter, comprese subito l’importanza di quell’innovazione, di quella nuova tecnologia che doveva essere assolutamente impiegata nell’animazione.
– Ci siamo, è questo il prossimo passo, la prossima vetta.
Questo è il futuro!
Preso dall’euforia, con il collega Glen Keane, realizzò parzialmente un cortometraggio dal titolo “Nel Paese dei Mostri Selvaggi”, ispirato alle storie scritte da Maurice Sendak, in quanto la compagnia aveva intenzione di investire su queste per dei futuri film. Visto il risultato finale, abbastanza soddisfacente, decise con l’altro collega Thomas L. Wilhite, di creare un intero lungometraggio: “Le Avventure del Piccolo Tostapane”, adattamento dell’opera di Thomas Disch. Tuttavia, a causa degli alti costi, il progetto fu rifiutato, o meglio, fu realizzato usando però le tecniche tradizionali e Lasseter venne licenziato.
Nel 1982, però, venne assunto nel reparto d’animazione della LucasFilm, insieme ad Alvy Ray Smith e Ed Catmull, in quanto ex-animatore Disney. George Lucas, infatti, era interessato a realizzare un lungometraggio animato con quella che fu chiamata “CGI” (Computer-Genereted Imagery). Il problema, che con il tempo fu risolto, era la realizzazione di personaggi credibili con semplici forme geometriche. Fu così inventata la “forma a goccia” che permise la realizzazione del primo cortometraggio della Grapichs Group, come era conosciuta allora la Pixar: “The Adventures of André and Wally B.”, diretto dal già citato Alvy Ray Smith.
Questa piccola sequenza d’animazione fu il punto di partenza di quello che con il tempo, e grazie a persone come John Lasseter, sarebbe diventato uno dei più grandi studi d’animazione di tutti i tempi, premiato e riconosciuto in tutto il mondo.
Nel 1986, la Graphics Group fu acquistata da Steve Jobs. Divenne così Pixar.
Dopo una serie di cortometraggi come “Luxo Jr.”, “Il Sogno di Red”, “Tin Toy” (che gli permetterà di ricevere un Oscar) e “Knick Kanck”, finalmente, nel 1995, vedremo realizzare il primo lungometraggio in GCI della storia del cinema: “Toy Story – Il Mondo dei Giocattoli”, con la collaborazione della Disney Company.
– La tecnologia non crea i film. Le persone lo fanno.
Non sei un animatore solo perché sai muovere un oggetto dal punto A al punto B. Sei qualcuno che da vita ad un personaggio: un qualcosa che i software e la tecnologia non possono fare.
Anche se riuscì a realizzare il suo sogno, Lasseter, continuò a collaborare con la Pixar per anni, fino al 2006, quando la Walt Disney Company acquistò definitivamente, dopo anni di collaborazione, i Pixar Animation Studios. Fu nominato così Direttore Creativo di entrambi gli studios.
Nel corso degli anni ha ottenuto ben 4 nomination agli Oscar: come Miglior Cortometraggio d’Animazione con “Luxo Jr.” nel 1986, come Miglior Sceneggiatura con “Toy Story” nel 1995 (per il quale ottene un Oscar speciale nel 1996) ed infine come Miglior Film d’Animazione con “Monsters & Co” e con “Cars – Motori Ruggenti” rispettivamente nel 2001 e nel 2006.
Nel 2009, durante il Festival di Venezia, ha ricevuto il Leone d’Oro alla carriera.
– L’arte sfida la tecnologia e la tecnologia ispira l’arte.
Dunque, con una carriera del genere e tanti anni ancora avanti, non possiamo che augurare tantissimi auguri, con voi, ad uno del geni del 21esimo secolo che verrà ricordato, ne siamo certi, come un grande innovatore.