La recente riorganizzazione della Walt Disney Company, con la creazione di un nuovo modello di business incentrato in maniera pesante sulle piattaforme streaming, combinata con la decisione di non distribuire al cinema film come Mulan o Soul, farebbe pensare – come del resto hanno titolato diverse testate specializzate – alla spallata decisiva all’industria del cinema.
Ma la Disney ha davvero affermato di voler abbandonare del tutto le sale cinematografiche? In realtà no: nonostante l’azienda abbia espresso la volontà di concentrarsi maggiormente sulle piattaforme streaming (a maggior ragione in questo periodo di pandemia), titoli come “Disney abbandona il cinema” sono decisamente esagerati. Vediamo insieme perché e cerchiamo di fare chiarezza.
Quale decisione ha preso Disney?
La riorganizzazione del modello di business operata da The Walt Disney Company prevede la creazione di un nuovo ramo dell’azienda chiamato Media and Entertainment Distribution e guidato da Kareem Daniel, precedentemente Presidente delle aree Consumer Products, Games and Publishing.
Questo nuovo gruppo sarà responsabile della monetizzazione e commercializzazione dei contenuti, quindi della distribuzione, delle vendite e dell’advertising, con un focus particolare sulle piattaforme streaming.
Come saranno composti ora gli studi?
In questa nuova struttura, i reparti Disney saranno divisi in tre gruppi che si occuperanno di produrre contenuti per il cinema, la televisione e lo streaming, con un focus particolare su quest’ultimo. I gruppi sono:
- Studios: Guidati da Alan Horn e Alan Bergman, si concentreranno sul cinema e sullo streaming. Comprendono The Walt Disney Studios, Walt Disney Animation Studios, Pixar Animation Studios, Marvel Studios, Lucasfilm, 20th Century Studios e Searchlight Pictures.
- Entertainment: Guidati da Peter Rice, si occuperanno di televisione e streaming. Comprende 20th Television, ABC Signature e Touchstone Television, ABC News, Disney Channels, Freeform, FX e National Geographic.
- Sport: Guidati da James Pitaro, si occuperanno di televisione e streaming per quanto riguarda il settore ESPN.
Quali sono le conseguenze?
La creazione del nuovo gruppo Media and Entertainment Distribution avrà una conseguenza molto importante sul piano della distribuzione. Toccherà infatti unicamente a questo nuovo reparto decidere come verranno distribuiti i contenuti (film, serie Tv, etc). In altre parole, gli studi Disney elencati in precedenza non realizzeranno più film specificamente per il mercato cinematografico, ma si limiteranno a realizzare un’opera: saranno poi Kareem Daniel e la sua squadra a decidere il canale ideale per la distribuzione, scegliendo tra sala cinematografica, televisione e streaming (Disney+, Hulu, ESPN+ e Star).
Si tratta quindi di una netta divisione tra il momento della produzione e il momento della distribuzione, e l’intento è senza dubbio investire maggiormente nello streaming e nelle modalità direct-to-consumer. La Disney dunque non abbandona il cinema, ma abbandona piuttosto l’idea che ci sia un tipo di film pensato soltanto per il cinema: d’ora in poi ogni contenuto verrà valutato a sé per affidarlo al canale più vantaggioso in termini di ritorno economico.
Le dichiarazioni del CEO Disney Bob Chapek
Qui alcune dichiarazioni del CEO Disney Bob Chapek per comprendere meglio la ristrutturazione e i piani dell’azienda:
“Visto l’incredibile successo di Disney+ e i nostri piani per accelerare il nostro business direct-to-consumer, stiamo ristrutturando strategicamente la nostra Company per sostenere in maniera più efficace la nostra strategia di crescita e aumentare il valore per gli azionisti. Separare il momento della creazione del contenuto da quello della distribuzione ci renderà più efficaci e più agili nel creare i contenuti che gli spettatori desiderano di più, i quali arriveranno a loro nella maniera che preferiscono. I nostri team creativi si concentreranno su ciò che sanno fare meglio – contenuti pregiati e basati sui nostri franchise – mentre il nostro nuovo gruppo di distribuzione si occuperà di monetizzare quel contenuto e farlo arrivare al pubblico nella maniera più ottimale attraverso tutte le piattaforme, inclusi Disney+, Hulu, ESPN+ e il servizio internazionale Star in arrivo prossimamente.”
“Vogliamo affidare la decisione di come distribuire il contenuto a un gruppo che può guardare oggettivamente a tutte le possibilità che abbiamo, fare tutte le considerazioni che ci sono da fare e prendere la decisione ottimale per la Company, piuttosto che decidere arbitrariamente che un film è destinato al cinema o che una serie Tv deve andare sul canale ABC”.
“Non direi che si tratta di una risposta al problema del Covid. Il Covid ha accelerato i tempi, ma questi cambiamenti sarebbero avvenuti comunque […] I consumatori ci guideranno. Al momento stanno votando con i loro portafogli e stanno propendendo decisamente verso Disney+. Vogliamo essere sicuri di andare nella direzione che i nostri spettatori preferiscono”.
Fonti: The Walt Disney Company, CNBC, Cartoon Brew