Fondata nel 1923 da Walt Disney e suo fratello Roy, The Walt Disney Company è oggi una delle case cinematografiche più importanti. Nata come uno studio di animazione, la società si affermò sul mercato grazie ai suoi cartoni, in particolare ai Classici, che dal 1937 con Biancaneve sono il suo fiore all’occhiello. Ma Disney dal 1946 produce anche film live action, molti dei quali sono stati un grande successo di pubblico, come ad esempio 20.000 leghe sotto i mari o la saga di Pirati dei Caraibi. I titoli targati Disney sono sempre pensati per un pubblico di famiglie, ma esiste un’etichetta attraverso la quale sono stati prodotti o co-prodotti anche film adatti a un pubblico più adulto: la Touchstone Pictures. La divisione venne creata nel 1984 dopo le polemiche scatenate da Trenchcoat, film con tematiche più mature, e quindi considerate inappropriate per un prodotto della Casa di Topolino.
A partire da Splash – Una sirena a Manhattan, Touchstone Pictures ha realizzato negli anni molti successi commerciali – il primo dei quali fu Chi ha incastrato Roger Rabbit -, spesso insieme ad altre compagnie cinematografiche, portando al cinema pellicole che sarebbero diventate dei cult. Negli anni, Disney non ha smesso di produrre live action con tematiche più adulte: ecco quindi un elenco di 10 film che non sapevi fossero Disney.
IL COLORE DEI SOLDI
Nel 1961 arriva nei cinema Lo spaccone (The Hustler), film tratto dal romanzo omonimo di Walter Tevis e interpretato da Paul Newman. Nel 1986 Newman torna nei panni dell’abile giocatore di biliardo Eddy lo svelto per il sequel intitolato Il colore dei soldi (The Color of Money). Diretto da Martin Scorsese, il film vede nel cast un giovane Tom Cruise, Mary Elizabeth Mastrantonio e John Turturro. Un film sul riscatto e le seconde possibilità, che ha nei suoi interpreti e nella regia i suoi punti di forza.
La storia si fonda sulle ambivalenze e le contraddizioni, dove il vecchio e il nuovo si incontrano fino a invertirsi i ruoli. Nel rapporto maestro allievo presto i ruoli si invertono e il vecchio decide di rimettersi in gioco, per provare soprattutto a sé stesso che non è tutto finito. Un film avvincente e appassionante, uno spaccato dell’America anni ’80, dove le contraddizioni la facevano da padrone.
La pellicola fu candidata ai premi Oscar per miglior scenografia, migliore sceneggiatura non originale, migliore attrice non protagonista a Mary Elizabeth Mastrantonio e miglior attore protagonista a Paul Newman. Sarà solo quest’ultimo a ricevere la meritata statuetta. L’attore non andò alla cerimonia perché convinto di non vincere neanche questa volta.
GOOD MORNING, VIETNAM
La guerra del Vietnam è uno degli eventi più significativi della storia americana, soprattutto in fatto di politica estera. Dei molti film ambientati in tale periodo uno dei più noti è Good Morning, Vietnam. Diretto da Barry Levinson (Rain Man – l’uomo della pioggia) e con protagonista assoluto Robin Williams, il film è liberamente ispirato alla vera storia del disc jockey dell’aviazione Adrian Cronauer, cui venne affidata la conduzione della radio dell’esercito in Vietnam.
Irriverente e “anomalo”, il disck jokey stravolge il palinsesto della monotona stazione radio, che prima del suo arrivo era fatta solo di comunicati ufficiali e della musica tradizionale. Iniziando la trasmissione con un trascinante “Gooood Morning, Vietnam!“, tiene compagnia ai suoi commilitoni con musica rock e battute al vetriolo, divenendo in breve tempo beniamino dei soldati. I suoi superiori però sono contenti della nuova piega presa dalla radio. Sullo sfondo, la guerra si fa sempre più spietata.
Il vero Adrian Cronauer aveva proposto a varie emittenti Tv una sit-com basata sulla sua esperienza di dj in Vietnam, ma l’idea venne sempre bocciata perché la guerra non era ritenuta argomento da commedia. Trasformato in un film, il progetto capitò nelle mani di Robin Williams che si disse molto interessato. Rielaborata la sceneggiatura, il film fu un grande successo di pubblico e critica, grazie in particolare alla performance del suo attore protagonista, che improvvisò molte delle trasmissioni radio, tanto da vincere il Golden Globe ed essere nominato agli Oscar. Ottimo mix di commedia e dramma, fornisce uno sguardo diverso sulla guerra del Vietnam.
STARSHIP TROOPERS – FANTERIA DELLO SPAZIO
Cinema e fantascienza vanno da sempre a braccetto. Uno dei film che negli anni ’90 ha nel suo piccolo rappresentato tale genere è Starship Troopers – Fanteria dello spazio (Starship Troopers). Co-produzione Touchstone e TriStar Pictures, il film è liberamente ispirato dal romanzo Fanteria dello spazio del 1959 di Robert A. Heinlein. Diretto da Paul Verhoeven (Robocop), vede l’esercito terrestre affrontare insetti alieni che vogliono invadere la Terra.
Sicuramente non un film dalla trama rivoluzionaria, ma ha dalla sua il non prendersi troppo sul serio e una critica tutt’altro che velata alla politica militaristica (americana) che predilige la violenza alla diplomazia. Perfetto film di evasione per gli appassionati del genere.
CON AIR
Un trittico di grandi attori per un thriller adrenalinico pieno di azione e colpi di scena. Nicolas Cage, John Cusack, John Malkovich e Steve Buscemi sono i protagonisti del dirottamento di un aereo che trasporta prigionieri e il cui piano è fuggire in uno stato senza estradizione. Un film fantasticamente esagerato in tutto, dalle esplosioni alla caratterizzazione dei personaggi, volutamente tutti sopra le righe, in pieno stile anni ’90. Un film che si prende poco sul serio e che diverte nel più ampio senso della parola. Un viaggio dell’eroe dove non mancano un villain carismatico e alleati inaspettati.
Diretto dal regista di videoclip musicali Simon West, qui al suo debutto nel cinema, Con Air è un film imprescindibile per tutti gli amanti del genere. Candidato agli Oscar per la miglior canzone (How Do I Live) e il miglior sonoro – perse contro Titanic -, il film prodotto da Touchstone Pictures e Jerry Bruckheimer Films è stato un grande successo di pubblico. Spensieratezza e adrenalina: che volere di più?
L’ATTIMO FUGGENTE
«O capitano! mio capitano!» è una delle battute più famose del cinema e uno dei ringraziamenti più commoventi. Il film è ovviamente L’attimo fuggente (Dead Poets Society), diretto da Peter Weir e con protagonista un intenso Robin Williams. Scritto da Tom Schulman, che si basò sulla propria esperienza, il film vede protagonista il professor John Keating e il suo particolare metodo di insegnamento in un rigido istituto a fine anni ’60. La storia mostra il nascere del legame tra il professore e i suoi studenti, sempre spronati a usare la propria testa e a seguire i propri sogni.
Un film sulle contraddizioni che mette in scena due visioni opposte della vita. Da una parte infatti abbiamo l’ardore, la passione e la gioia di vivere rappresentati da Keating, dall’altra il rigore e le regole rappresentate dal preside Nolan. Due facce di una stessa medaglia – ovvero ragione e sentimento – specchio di una società dove le regole dovevano essere seguite alla lettera e dove la libertà di scelta era vista come un atto rivoluzionario.
Come ogni gran film che si rispetti la produzione fu lunga e travagliata. La Disney inizialmente aveva affidato la regia a Jeff Kanew, che voleva come protagonista Liam Neeson. Successivamente però la regia andò a Peter Weir che affidò il ruolo di Keating a Robin Williams. Questo cambio al timone rimandò le riprese di un anno, ma non intaccò minimamente la riuscita de L’attimo fuggente. Nominato ai premi Oscar per regia, attore protagonista, film e sceneggiatura originale, vinse solo quest’ultima.
Curiosità: per la regia si propose anche Dustin Hoffman. Il ruolo di Keating venne offerto anche a Tom Hanks, che però rifiutò. Inoltre il film venne girato in ordine cronologico seguendo il copione; il motivo era mostrare il più possibile il crescente affiatamento tra il professore e i suoi studenti.
ARMAGEDDON – GIUDIZIO FINALE
Cinema e disastri di ogni tipo: negli anni ’90 il disastro più amato dai produttori era un grande meteorite che minaccia di distruggere la Terra. Oltre ovviamente agli immancabili alieni. Tra i film di genere, impossibile non menzionare Armageddon – Giudizio finale, disaster movie diretto da Michael Bay.
Storia frenetica, che unisce pericolo mortale e amore (sia filiale che romantico), dove la smania la fa da padrone, fu un grande successo commerciale, nonostante le molte critiche negative. Il film si ricorda più che altro per la canzone I Don’t Want to Miss a Thing degli Aerosmith e per la scena di pazzia di Steve Buscemi, ma in fondo va bene così. Cinema d’evasione in puro stile Michael Bay. BOOM!
UN PONTE PER TERABITHIA
Una tenera storia di amicizia dove non mancano incomprensioni, bullismo, magia e fantasia. Tutto questo è Un ponte per Terabithia (Bridge to Terabithia), film diretto da Gábor Csupó (I Rugrats) e tratto dall’omonimo romanzo del 1976 di Katherine Paterson.
Perdita, amore, immaginazione, sono solo alcuni dei temi della pellicola, che offre una storia commovente e con un grande cuore mostrando il mondo attraverso gli occhi di due ragazzi. Ottime le interpretazioni di due giovani Josh Hutcherson (la saga di Hunger Games) e AnnaSophia Robb (La fabbrica di cioccolato). Preparate i fazzoletti.
Curiosità: Il film venne promosso come fantasy per stare al passo con Harry Potter e Le cronache di Narnia.
IL SAPORE DELLA VITTORIA
Il mondo dello sport è pieno di vicende incredibili: tra queste vi è la storia della squadra di football americano del liceo T.C. Williams High School di Alexandria (Virginia). Protagonista è il coach Herman Boone, vice-capoallenatore e coordinatore della difesa della squadra. L’allenatore avrà un compito non facile in uno stato dove il razzismo negli anni ’70 era dilagante.
Un film dove lo sport diventa metafora di vita, mostrando come si possano annullare i pregiudizi. Sicuramente lo svolgimento è prevedibile, ma riesce comunque a catturare l’attenzione dello spettatore, grazie anche alla grande prova attoriale di Denzel Washington.
INSPECTOR GADGET
L’ispettore Gadget è una nota serie animata anni ’80 che ha per protagonista un impacciato ispettore di polizia davvero speciale. Infatti, egli è un cyborg dotato dei più vari gadget tecnologici innestati nel suo corpo, ma nonostante questo si caccia sempre nei guai. Dalla serie animata nel 1999 venne tratto il live action con protagonisti Matthew Broderick e Rupert Everett.
Una storia non propriamente avvincente o riuscita quella di Inspector Gadget, ma che può risultare più che piacevole per un pubblico di giovanissimi. Visto il successo commerciale nel 2003 venne prodotto il sequel, direttamente per il mercato home video. Inoltre su Disney+ arriverà il reboot.
POPEYE – BRACCIO DI FERRO
Ideato da Elzie Crisler Segar nel 1929, Braccio di Ferro è uno dei personaggi più noti dei fumetti. Visto il successo delle strisce, Popeye e i suoi comprimari arrivarono prima in Tv con una serie animata e successivamente al cinema. Diretto da Robert Altman e prodotto dalla Disney, Popeye – Braccio di Ferro vede nel ruolo dell’eroe Robin Williams, qui alla sua prima prova come protagonista.
Commedia giocosa e sgangherata, il film cattura grazie alla prova di Williams e alla regia di Altman, che fa della cittadina di Sweethaven metafora della società americana. Una storia dove lo scompiglio regna sovrano e che porta in vita tutti i punti cardine dell’opera originale. Nonostante il film riuscì a incassare il triplo del suo budget, venne bollato da Disney e Paramount come flop perché non guadagnò quanto previsto. Cinecomic d’autore d’altri tempi.
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Fonte immagini: imdb.com.