Il 12 giugno è uscito su Disney+ il film di Artemis Fowl, tratto dai libri dello scrittore irlandese Eoin Colfer. Le differenze con la controparte cartacea sono molteplici, a partire dalla trama per arrivare alla scelta del cast, al punto che, se non fosse per i nomi dei personaggi e per qualche riferimento, il legame con l’Artemis Fowl dei romanzi risulta molto labile. Per poter elencare tutte le principali differenze abbiamo deciso di vedere il film due volte, una di queste in lingua originale.
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“I Fowl erano genuini Principi del Crimine. Per generazioni avevano pascolato dal lato sbagliato della Legge, ammassando fondi sufficienti ad acquisire una parvenza di legalità. Ma quasi subito, avendo scoperto che la nuova vita non li attraeva granché, si erano rituffati nell’illegalità.” (Artemis Fowl)
La prima grossa, sostanziale differenza è questa. Nei libri, i Fowl non sono una famiglia di collezionisti d’arte (erroneamente adattato con “trafficante d’arte”), ma una ricchissima famiglia di criminali. Veri. Che rubano, truffano, ingannano e hanno rapporti con la mafia. Artemis Sr. ha educato il figlio a essere un affarista senza scrupoli e Artemis Jr. ha accolto questo ruolo con piacere. Auram potestas est (L’oro è potere) è il motto di famiglia. I Leale (Butler, in originale), invece, sono una famiglia legata ai Fowl da un patto secolare che risale addirittura al periodo delle crociate in cui tale Hugo de Fòle avrebbe assunto come valletto Virgin Leale. I Leale vengono inviati in un centro di addestramento privato fin da bambini e qui viene loro insegnato tutto il necessario per difendere i membri della famiglia Fowl: dalla cucina, al combattimento; dalla tecnologia a nozioni di pronto soccorso. Ogni Fowl ha il suo Leale.
Nel film abbiamo la nave di famiglia, la Owl Star, che viene ritrovata integra nel sud della Cina ma senza nessuno a bordo. Il nome forse è una citazione allo stemma dei Fowl, un gufo appunto. Si scoprirà che il padre è stato rapito da una certa Opal Koboi, una fata che viene nominata di sfuggita quando Spinella scende da quella specie di tram a Cantuccio. Dopo questo fatto, Leale si trova costretto a rivelare i veri traffici del padre di Artemis, il cui scopo è quello di difendere gli umani dalle minacce che possono sorgere dal sottosuolo. Nel romanzo, abbiamo invece la Fowl Star che viene fatta saltare in aria dalla mafia russa. Il padre, su richiesta della moglie Angelina, decide di diventare onesto e inizia il suo percorso verso la legalità importando duecentocinquantamila lattine di Coca-Cola in Russia. La mafia decide quindi di abbattere il mercantile con un missile in cui muore anche lo zio di Leale. Artemis Sr. viene dichiarato scomparso.
Nessun santa sanctorum è presente nel romanzo, solo lo studio di Artemis da cui, tramite diversi schermi collegati a telecamere, controlla l’intera magione (che è molto più grande e complessa di quella del film).
Il romanzo inizia esattamente in questo punto. Dopo la scomparsa del padre, i Fowl non sono più milionari. Il giovane Artemis decide quindi di trovare una nuova fonte di guadagno e inizia studiando i racconti delle fate, in particolar modo “la pentola alla fine dell’arcobaleno”. Dopo una serie di ricerche, riesce a recuperare una copia del Libro, una sorta di Bibbia in cui sono presenti tutta la storia e tutte le leggi del Piccolo Popolo scritte in gnomico, che Artemis riesce a tradurre. Il Libro viene nominato da Spinella verso la fine del film, quando dice “sto infrangendo tutte le regole del Libro”, ma non viene mai realmente spiegato cosa sia. Si intravede nel trailer e in una scena cancellata, su cui torneremo dopo. Da questo punto in poi sono più le differenze che le somiglianze, perciò esporremo quelle più evidenti.
Le principali differenze tra libro e film di Artemis Fowl
Trama
- La magia.
I fatati hanno un quantitativo di energia magica limitato e ogni tanto devono ricaricarsi attraverso un Rituale da effettuare in superficie. Per svariati motivi, la collina di Tara è uno dei luoghi in cui il Rituale ha più efficacia: i fatati devono recuperare un seme e piantarlo nella terra, in modo tale che essa doni di nuovo energia al Piccolo Popolo. Spinella viene catturata originariamente proprio perché a secco di energia e si libera, da sola, quando scopre di avere un seme incastrato nello stivale. - Le leggi.
I fatati sono sottoposti a regole molto ferree date da una sorta di maledizioni create dagli antichi sovrani. Una di queste è l’impossibilità per un membro del Piccolo Popolo di entrare in casa dei fangosi a fare danni, pena la perdita della magia. La ragione per cui Bombarda Sterro non ha magia è questa: lui ruba in casa degli umani. Ah, non è un nano gigante, è un nano e basta. - La prigione.
Avendo avuto più tempo a disposizione per preparare il rapimento, nel libro la prigione di Spinella è una vera e propria cella con muri in cemento e sorvegliata perennemente da telecamere e non una gabbia costruita in fretta e furia. - La scuola.
Artemis Fowl va in una scuola di giovani rampolli dell’alta società. Un tipo di scuola che per gita scolastica ti manda a sciare in Austria. - L’assedio.
È il vero e proprio cuore del romanzo. Scopo di Artemis è ottenere una tonnellata d’oro e non spingere un nano ad aprire una cassaforte. - I don’t like lollipops.
È una frase che Artemis dice durante l’assedio; negli anni è stata usata spesso nella creazione di wallpaper e piccoli gadget. Peccato che non la dica nel film. - La scena cancellata.
Si è scoperto, grazie ai crediti finali, che la fata della scena cancellata è Opal Koboi. Considerato questo taglio importante, sembra quasi che il film, in questi mesi di attesa, sia stato riscritto quasi del tutto e rimontato parecchio a caso. Questo spiegherebbe i diversi buchi di trama presenti.
Personaggi
- Angelina Fowl.
Non è morta, ma ha avuto un collasso emotivo in seguito alla scomparsa del marito. Dal film sono state eliminate tutte le scene in cui appare. - Juliet e Domovoi Leale.
Juliet ha sedici anni, non dodici, ed è la sorella di Domovoi, non la nipote. Ai Leale non è concesso rivelare il nome al proprio protetto per evitare che si crei un rapporto emotivo troppo stretto. Veniamo a conoscenza del nome di Leale solo nel terzo volume, quando è certo di star per morire. Nel film Leale viene presentato con nome e cognome, chiedendo di non chiamarlo maggiordomo (un adattamento migliore sarebbe stato gradito) preferibilmente Dom o Domovoi. Nel romanzo solo Juliet ha il permesso di chiamarlo Dom e la rivelazione del nome è una delle scene più belle dell’intera saga. Domovoi è un uomo normale, non ha i capelli o gli occhi di quel colore strano. Chissà se quel particolare look non nasconda in realtà un cambiamento più profondo, che vorrebbe Domovoi come un vero spirito protettore della casa. - Artemis Fowl senior.
Il rapporto del protagonista con il padre è totalmente diverso. Senior è un uomo freddo e calcolatore, cambia carattere solo dopo aver rischiato la vita in Incidente Artico. Non è di certo il tipo che racconta favole prima di andare a dormire, tuttavia ha insegnato al figlio a essere un abile affarista. Non conosce il mondo fatato né ha mai avuto contatti con loro. - Belfaggio Tappo.
Il padre di Spinella è morto anche nei romanzi, ma molto prima della nascita dello stesso Artemis Jr. e non ha l’importanza che ha nel film. Non conosce i Fowl. - Spinella Tappo.
“Spinella Tappo aveva la pelle color noce, una figuretta snella, corti capelli castano ramati e occhi nocciola”. A parte il colore della pelle e dei capelli, il personaggio non subisce pesanti cambiamenti a parte l’età. Viene però snaturato il suo appartenere alla LEPRicog, in quanto prima agente femmina. Spinella è sì alta poco meno di un metro, ma dovrebbe avere l’aspetto di una ventenne. Il suo migliore amico, Grana Algonzo, appare di sfuggita nel film. Come già detto, nel libro non viene liberata, ma riesce a scappare da sola.
- Comandante Tubero.
Il cambiamento di sesso del comandante Tubero ha comportato un cambiamento di trama significativo. Spinella avrebbe dovuto essere il primo agente femmina della LEPRicog. Julius Tubero è cosciente che a Spinella, per sopravvivere nella LEPRicog, non basta essere brava come un uomo, deve esserlo di più, perciò la sprona a dare il meglio. Nel romanzo abbiamo un uomo rozzo, che fuma sigari e ha una fiaschetta di alcolici sotto la giacca. - Opal Koboi.
Rivale di Polledro. È il vero villain di tutta la saga di Artemis Fowl. Si tratta di una folletta (Spinella è un’elfa), che vuole governare sia sugli umani sia sul popolo fatato. La differenza principale è che nei libri agisce nella politica del Piccolo Popolo e non ha inizialmente rapporti coi Fowl. Appare nel secondo libro: Artemis è impegnato nella ricerca del padre, mentre Cantuccio se la deve vedere con un traffico di batterie proveniente dal mondo umano. Tubero sospetta del ragazzo che, miracolosamente, è totalmente ignaro della situazione. Si scoprirà che dietro questi traffici c’è proprio Opal. - Polledro.
Centauro. Teoricamente dovrebbe avere una calotta di alluminio per evitare che i fangosi intercettino le sue idee. Nei libri considera Spinella la sua migliore amica ed è estremamente preoccupato per la sua sorte, nel film appare come una figura abbastanza marginale. E senza la sedia creata appositamente per lui. - Bombarda Sterro.
Non è un nano gigante e ha perso la magia perché è un ladro. Per il resto è quello che forse ha subito meno cambiamenti di tutti. Tuttavia è da specificare che Artemis non aveva previsto l’entrata in scena di Bombarda, infatti Leale rischia di essere decapitato dal getto del nano. - Artemis Fowl junior.
Abbiamo lasciato il protagonista per ultimo. Per assurdo, è proprio lui ad avere subito il cambiamento più importante e fastidioso. “Le lunghe ore passate al chiuso, davanti allo schermo del computer, avevano reso opaca la sua pelle. Alla luce del giorno era pallido come un vampiro, e quasi altrettanto irritabile.” Artemis Fowl non è atletico, non farebbe mai surf, non andrebbe mai sullo skate, non indosserebbe mai (quasi mai) una felpa, va a scuola in giacca e cravatta, è laureato in diverse discipline, crea programmi per dirottare fondi da svariati conti svizzeri al suo… è un genio del crimine. È freddo e calcolatore, cosciente di essere l’erede di un impero criminale. Subisce un’evoluzione, ma più avanti nel tempo. Prova affetto per i propri familiari, ma non è niente di eclatante. È proprio il rapporto con Spinella che lo fa crescere.
Oggetti magici
- Aculos.
Nella saga non esiste. - Neutrino.
La Neutrino del film risulta essere un’arma molto più interessante. In linea di massima nel romanzo si potrebbe paragonare ai phaser di Star Trek: un’arma, in questo caso simile a una pistola, in grado di regolare il flusso di energia per stendere o ammazzare l’avversario. Nel film si tratta di un’arma più polimorfa, in grado di diventare anche una spada o un arco. Il cambiamento dell’arma può sembrare banale, ma nel secondo libro (Incidente Artico) Spinella rischia di perdere il dito indice, il dito con cui si spara, per colpa di Artemis. È in questo frangente che Spinella tira un pugno ad Artemis e non subito dopo essere stata liberata come invece avviene nella pellicola. - Biobomba, stasi temporale, spazzamente.
La biobomba (chiamata anche blusciacquo) è l’arma più pericolosa in possesso della LEP. Lascia integri tutti i palazzi ma… distrugge totalmente ogni forma di vita. Viene nominata in una delle interviste. Stasi temporale e spazzamente sono leggermente diversi. Nel film vediamo le persone bloccarsi nel tempo ma le fate continuare ad agire. Nel romanzo chi è all’interno della stasi resta bloccato nel passato, ma non resta immobilizzato. Se qualcuno entrasse casualmente nella stasi, non vedrebbe nessuno. Inoltre la stasi vuole molta più preparazione per essere portata a termine, mentre la scena in cui si rompe e inizia ad assorbire a caso persone è in realtà presa dal quinto libro (La colonia perduta) e avviene in tutt’altro contesto. Nota: la stasi è stata inventata da… Babbo Natale. O meglio, da un elfo da cui poi si sarebbe originata la leggenda di Babbo Natale. Lo spazzamente, infine, non è uno “sparaflash” alla MIB, ma viene effettuato tramite elettrodi posti sulle tempie.
Articolo a cura di Alessia Lo Curto.
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