Che le Winx siano un prodotto tutto italiano, che da più di vent’anni portano la loro magia in ogni casa, in ogni vita, dovrebbe essere sdoganato. Ma di tanto in tanto occorre ricordarlo. A crearle, curarle e permettergli di volare in tutto il mondo, è stato Iginio Straffi.
In occasione dell’uscita della nuova serie, Winx Club: The Magic is Back, siamo stati invitati nella sede della Rainbow SpA, che ha la sua sede principale a Loreto, in Marche, la regione che ha dato i natali al fondatore dell’azienda.
Nel corso del tour guidato all’interno delle diverse aree che compongono l’azienda, dal marketing agli studi d’animazione che creano il mondo e le magiche avventure delle sei protagoniste (di cui vi parleremo più avanti), abbiamo avuto il piacere di parlare con Iginio Straffi.

L’intervista a Iginio Straffi
Ciao Iginio, come mai si è pensato a un reboot per il Winx Club e non una nona stagione?
Ci abbiamo iniziato a pensare tre anni fa, dopo l’uscita dell’ottava serie. Dopo aver dato spazio a nuove stagioni, a progetti originali come World of Winx e Fate – The Winx Club su Netflix, volevo fare in modo che le sei fate trovassero nuovi fan che non fossero presenti al debutto della prima stagione o al lancio dell’ottava. Ho pensato che potesse esser più interessante tornare a raccontare come si sono conosciute, come hanno scoperto di avere questi poteri e come hanno imparato a usarli. Ovviamente il materiale creato oltre vent’anni fa è stato formidabile e ha conquistato tantissime persone, ha fatto formare dei Winx Club, rivedere nelle sei fate tantissime ragazze; quindi, era giusto ripartire e dare il privilegio di far affezionare a Bloom e alla sua storia nuove generazioni, strizzando l’occhio alle prime che le hanno conosciute. Un po’ come può accadere con uno Spider-Man, che spesso ha serie e film che mostrano nuovamente la sua origin story. E dovendo e volendo investire nuovamente molto nel progetto, a livello economico, mi sono preso questa responsabilità. Le sie fate saranno sempre loro, Bloom arriverà sempre ad Alfea dalla Terra, una parte della storia sarà comune a quella del 2004 ma un’altra prenderà tutta un’altra direzione, con nuovi personaggi, e grandi segreti. Speriamo sia di gradimento per tutti!
Sappiamo che la serie, oltre a debuttare in TV, sui canali Rai, arriverà anche su Netflix a livello mondiale. Questo cosa ha cambiato nel processo creativo?
Abbiamo dovuto solo capire le aspettative di tutti i broadcaster che lanceranno insieme Winx Blub: The Magic is Back e che con il passare degli anni hanno visto abbassare il loro target core da un 8-12 anni sempre più giù, fino a 4-7 anni, chiedendo prodotti che non spaventassero troppo, fossero colorati, con storie semplici. Quindi abbiamo dovuto trovare un ulteriore equilibrio anche per le richieste del mercato. Ma sappiamo che il segreto di Winx sono i rapporti tra fate e non solo molto forti: simpatie, storie d’amore, momenti complicati, drammatici, o di risate, e non ci ha spaventato.
Abbiamo visto molte scene con le Winx ma… ci saranno anche le Trix, giusto?
Certo! Anzi, abbiamo lavorato molto con loro, che avranno molto più spazio e queste loro
attitudini molto cool a volte ruberanno anche un po’ la scena alle Winx: sanno essere ironiche e divertenti oltre che antagoniste.
Ti facciamo una domanda più ampia: viviamo un periodo dove l’animazione è un po’ in crisi, con grandi studi americani che fanno prodotti originali di qualità che faticano ad avere successo al box-office, e sono costretti a buttarsi su sequel e remake. Tu invece hai scelto di fare un reboot animato. È legato al fatto di avere un target più trasversale? E come trovi il mondo dell’animazione in questo momento?
È vero, c’è stato un grosso problema con i nuovi film originali (ma anche con le serie) che sono uscite da Hollywood e che hanno portato le major a fuggire su prodotti basati su qualcosa di già conosciuto ma sono inciampati realizzando quasi delle fotocopie. Noi non abbiamo
fatto questo, e mi ha un confortato perché sennò abbiamo sempre fatto scelte più
coraggiose, cambiato tanto e non solo la tecnica usata ma anche la storia, lasciando tutti gli elementi che avevano affascinato anni prima il pubblico nel mondo e che hanno la forza di creare un’affezione nelle nuove generazioni, anche se ultimamente il pensiero generale è che funziona più il remake di qualcosa già molto apprezzato, o il sequel. Ma questo non signifia che non si potranno fare più storie originali, e infatti le nostre Mermaid Magic sono state un grosso azzardo ma ci hanno dato molta soddisfazione. Sono state prime su Netflix, nella classifica Kids e per tre settimane nella classifica degli adulti.
E perché, secondo te?
Non lo dico perché l’abbiamo realizzata noi, ma forse semplicemente perché è una serie che ha qualità tecnica, una ricchezza di storia che non è comune.
Cosa sta mancando a questi studi americani?
Sicuramente molte hanno perso tutti i loro elementi più importanti, e quando si perdono elementi creative che erano fondanti non si riesce a rimpiazzarli subito. Non ci sono tante persone in giro che hanno le capacità di individuare una storia e metterla in scena, con le caratteristiche giuste per arrivare agli spettatori.
Quindi nel futuro c’è l’uscita di Winx Club: The Magic is Back e la seconda parte di Mermaid Magic… Ma cos’altro c’è nel futuro di Rainbow?
Oltre la nuova serie delle Winx e la seconda stagione di Mermaid Magic, abbiamo tante belle serie in sviluppo, sia originali che nuovi episodi di classici andati bene. Ad esempio, ci sarà il lancio di Pinky, il celebre coniglietto rosa che è stato protagonista per 40 anni sulle pagine de Il Giornalino, ma abbiamo anche dei live action per ragazzi che stiamo per girare, oltre che il live-action di Corto Maltese. Saranno anni ricchi!
Ultimissima domanda: te la senti di rivelarci la tua Winx preferita… o la tua trasformazione?
No, per me è impossibile scegliere, lo davvero tutta nella stessa posizione. E ho difficoltà anche con la trasformazione… ma so che una delle preferite è Enchantix, chissà!
Ringraziamo sentitamente Iginio Straffi per averci concesso questo tempo con lui e tutto il team Rainbow SpA che ci ha accolti come fossimo amici di vecchi data. Abbiamo conosciuto le Winx nel 2004, il giorno del loro debutto su Rai 2, e abbiamo sempre pensato un po’ di esser loro amici. Con questa visita e intervista, come vi abbiamo accennato in apertura, abbiamo avuto la sensazione che un po’ lo siamo davvero.















