Con uno stravolgimento piuttosto inaspettato, Disney ha annunciato che Sean Bailey, presidente di Disney Motion Picture Studios, lascerà la sua posizione dopo ben 15 anni e numerosi successi.
Bailey, che ha assunto il ruolo durante la produzione di Tron: Legacy, è il principale responsabile dell’ascesa dello studio, che in precedenza aveva collezionato principalmente flop o successi modesti (con la notevole eccezione della saga di Pirati dei Caraibi). Sotto il suo “regno”, lo studio si è dedicato soprattutto ai remake dei classici in animazione, con risultati da oltre un miliardo di dollari come Il Re Leone, La Bella e la Bestia e Aladdin, ma anche altri successi degni di nota quali Maleficent, Cruella, e Il Libro della Giungla. Senza dimenticare, ovviamente, i film live action prodotti direttamente per Disney+.
A sostituire Bailey sarà David Greenbaum, ex co-presidente dell’etichetta Searchlight, che ora assumerà il ruolo di presidente di Disney Live Action e 20th Century Studios. L’ultimo lavoro di Sean Bailey per la divisione sarà Tron: Ares.
Non si tratterebbe, secondo quanto comunicato da Deadline, di un licenziamento: il presidente sarebbe diretto verso altre opportunità lavorative (si vocifera in Netflix, ma non c’è nulla di ufficiale). “È tempo per un nuovo capitolo”, ha dichiarato. “Sono grato al mio eccezionale team e orgoglioso dei film che abbiamo prodotto insieme”.
Nel frattempo, Bob Iger ha confermato che alcuni progetti in lavorazione in Disney sono stati cancellati in segreto (non sappiamo se la decisione sia avvenuta in concomitanza con il cambio di dirigenza oppure no): “A volte devi “uccidere” le cose in cui non credi più. Non è mai facile in questa industria, perché o hai già iniziato a lavorarci, o hai dei costi da pagare, oppure hai un legame con le persone che ci stanno lavorando, i tuoi dipendenti o i creativi. Non è facile, ma bisogna fare queste telefonate dolorose. Ne ho fatte, di recente. Non lo abbiamo annunciato pubblicamente, ma alcuni progetti tra quelli che non ci sembravano forti abbastanza non sono più in lavorazione“.