Tutto sospeso a Disneyland Paris: il parco parigino, così come tutti i parchi Disney del mondo, è attualmente chiuso fino a data da destinarsi a causa dell’emergenza sanitaria da COVID-19. E, mentre in Cina si iniziano a fare i primi test in vista della riapertura, in Francia sembra sempre più chiaro che non se ne riparlerà che dopo l’estate. Fermi anche tutti i lavori in corso, e per chi segue le notizie dal parco questo vuol dire soltanto una cosa: è in gioco l’espansione di Disneyland Paris.
Parliamo ovviamente dell’ampliamento annunciato a febbraio 2018, che prevede la costruzione di tre nuove aree tematiche all’interno del parco Walt Disney Studios. Le land saranno dedicate rispettivamente ai supereroi Marvel, alla galassia di Star Wars e al film d’animazione Frozen. La prima ad aprire i battenti sarà Avengers Campus – questo il nome della “Marvel Land”, i cui lavori di trasformazione erano già in corso con inaugurazione prevista per il prossimo anno.
Secondo un articolo di Le Parisien, l’espansione di Disneyland Paris è stata sospesa solo temporaneamente, ma non cancellata. Tuttavia è possibile che la crisi economica dovuta alla prolungata chiusura dei parchi di tutto il mondo, evento che porterà ingenti perdite all’azienda, comporti un futuro rallentamento dei progetti di espansione in tutti i Disney Parks.
“Ci sono molti calcoli, idee e progetti sul tavolo”, ha dichiarato Laurent Burazer di CFTC Euro Disney. “I lavori previsti per l’espansione di Disneyland Paris e del secondo parco Walt Disney Studios si sono fermati, non hanno ancora ripreso, ma non sono stati cancellati. Questo è rassicurante”.
Al momento, soltanto 2000 dipendenti di Disneyland Paris stanno continuando a lavorare, in settori come sicurezza, manutenzione, cura della vegetazione e pulizia degli spazi, oltre che nel telelavoro per quanto riguarda l’assistenza clienti, la comunicazione, etc. Il restante dei 17.000 dipendenti non ha potuto continuare a lavorare, ed è in attesa di scoprire la data di riapertura del parco. Il management ha promesso che si tornerà al lavoro appena le direttive del governo lo permetteranno, e che verranno implementate misure di sicurezza per quanto riguarda il distanziamento sociale, i luoghi comuni e i trasporti interni.