Il quarto giorno della sedicesima edizione di Alice nella Città e della Festa del Cinema di Roma è stato all’insegna di Johnny Depp. L’attore americano, presente alla kermesse per presentare la web serie animata Puffins, prodotta da Andrea Iervolino e Monika Bacardi con la loro Ilbe, è stato il fulcro della giornata. Sin dalla mattina presto i suoi fan si sono appostati sul red carpet dell’Auditorium Parco della Musica, dove si è presentato con ben due ore di ritardo a causa dei fan che lo hanno braccato fuori dall’hotel. Un bagno di folla che ha atteso l’attore anche sul red carpet serale allestito all’Auditorium Conciliazione dove è stato protagonista dell’incontro con il pubblico.
Un amore, quello dei fan italiani per Johnny Depp, che l’artista ha ricambiato sia appena sceso dalla macchina, prestandosi con assoluta disponibilità a foto e autografi, sia durante l’incontro dove ha continuato inizialmente a concedersi a selfie con il pubblico presente. Come ha dichiarato lo stesso Depp in apertura: “non sarebbe stupido per un attore non amare il proprio pubblico?“. La masterclass è stata incentrata sulla carriera dell’artista e sul suo ultimo progetto Puffins, il tutto condito dall’entusiasmo del pubblico presente, che non ha lesinato i vari “I love you Johnny!“, “You are the best” e altri complimenti. Basti pensare che ogni volta che menzionava Capitan Jack Sparrow si alzavano grida di giubilo e c’è persino chi lo ha interrotto per dargli un regalo.
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L’incontro si è aperto con un breve video che ha ripercorso la carriera dell’attore mostrandone i ruoli più iconici, che non hanno lasciato indifferente l’ospite, il quale ha ricordato come ad Hollywood “i film sono fatti tutti seguendo una struttura standard. Io ho sempre cercato di fare film che siano frutto di creatività, che diano la possibilità di riflettere“. Motivo che lo ha portato a prendere parte al progetto Puffins, spin off del film d’animazione Arctic – Un’avventura glaciale. Per la web serie tutta italiana Johnny Depp dà voce al personaggio di Johnny Puff per cui si è trovato davanti a una sfida: inventare un vero e proprio nuovo linguaggio. “Quando Andrea e Marika mi hanno avvicinato e mi hanno parlato del progetto l’ho trovato subito interessante. Mi sono chiesto quali immagini e soprattutto suoni avrebbero potuto attirare l’attenzione del pubblico prescolare cui la serie è rivolta. La sfida è stata trovare un linguaggio a cui i più piccoli avrebbero prestato attenzione senza difficoltà. Ho fatto delle ricerche in tal senso, per capire quali fossero tali suoni“.
L’altro aspetto che ha convinto l’attore a prendere parte al progetto è stato il messaggio sociale che la serie, composta da episodi autoconclusivi, intende trasmettere. Johnny Depp ha spiegato come con Puffins abbia “la possibilità di far arrivare ai più piccoli messaggi positivi attraverso un lingua che non è necessario conoscere, poiché la verità della storia arriva soprattutto grazie alle immagini. La cosa bella e strana è stato potersi avvicinare ad un pubblico cui nessuno si avvicina, quello dei bambini“. Inoltre ha sottolineato come quando si approccia ad un personaggio, che sia Jack Sparrow o Johnny Puff, ciò che lo attira sia “rappresentare le loro diversità“. L’attore ha rivelato di sentirsi ancora un bambino e come tutti i suoi personaggi in qualche modo abbiano a che fare con il bambino che è in noi: “A volte l’infanzia non lascia un senso di sicurezza, che vai a cercare altrove. Quello che conta per me è far funzionare il cervello per non ritrovarsi in una stanza buia da cui poi è difficile uscire“.
Nonostante il cinema sia cambiato nei lunghi anni della sua carriera, Depp si è sempre approcciato al suo lavoro nello stesso identico modo. Ritiene, infatti, che rifiutare un ruolo sia quasi più importante che accettarlo: “Mi approccio ai personaggi sempre nello stesso modo, il mio modo di lavorare non è cambiato. Le scelte che ho fatto erano volute, ma sono importanti anche i rifiuti. Ho rifiutato molti ruoli perché non li ritenevo interessanti, nonostante i miei agenti mi spingessero ad accettarli. Poi è arrivato Jack Sparrow, che mi ha permesso di infiltrarmi nel campo nemico: la Disney! Nel tempo sono riuscito a impormi ad Hollywood e a prendere parte a film che continuano a vivere grazie a voi! Prima di interpretare Jack ho guardato cartoni per tre anni con mia figlia e pensavo: perché non posso essere Bugs Bunny? Volevo fortemente interpretare un cartone animato, perché quando li guardi accetti tutto quello che succede. Volevo allargare i miei confini e ci sono riuscito“.
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Non sono mancati momenti di divertimento durante la masterclass, infatti Johnny Depp si è più volte preso in giro da solo per il suo essere logorroico e rischiare così di risultare noioso. Sono seguiti i complimenti per la traduttrice Bruna Cammarano, ringraziata a più riprese anche con baci sulla guancia, facendola diventare la donna più invidiata d’Italia. Spazio anche per le domande del pubblico, selezionate da Alice della Città.
Alla richiesta di suggerimenti per i giovani che vorrebbero intraprendere la carriera di attore, Depp ha risposto: “Nel cinema ci sono rifiuto e umiliazione in cui ci si può perdere. Molto dipende da cosa si vuole fare di preciso ma la cosa importante è eliminare la paura. La usano per spingerti verso qualcosa che non ti appartiene, devi cercare di rimanere te stesso. Cerca di ascoltare chi ha vissuto già queste situazioni e impara da loro“. Sul personaggio che ha preferito interpretare, invece: “Non dovrei mordere la mano che mi dà da mangiare, ma quando ero giovane avevo ottenuto un contratto di sette anni con uno show Tv e per oltre due anni ho fatto di tutto per farmi cacciare. Durante quel periodo sono anche accidentalmente finito in prigione. Volevo andarmene perché l’impressione che avevo è che fossi diventato un prodotto e non lo volevo. Poi mi hanno liberato, ma per molto tempo sono arrivati solo copioni standard che ho rifiutato. Volevo fare qualcosa di creativo. Alla fine è arrivato Cry Baby (film del 1990 di John Waters, ndr) e finalmente ho capito che avevo messo il primo piede in un terreno a me congeniale. È stato con Edward mani di forbice che sono riuscito a mettere anche il secondo piede in questo terreno“.
A conclusione dell’evento, a sorpresa a Johnny Depp è stato consegnato il premio per l’attore più amato di sempre in Italia. Un riconoscimento che ha accettato con “onore, ma l’onore più grande è stato passare del tempo con voi. Grazie per tutto il supporto e l’amore che mi avete dimostrato. Spero di potervi ricambiare un giorno“.
Foto in evidenza di Alex Mezzenga.