Nel generale appiattimento dell’originalità a Hollywood, la Laika Entertainment è una boccata d’aria fresca.
Abbiamo parlato spesso (l’ultima volta QUI) di come anche la Disney si sia piegata nel giro di pochi anni al sistema che non concepisce quasi più i film come opere standalone, bensì come franchise destinati a durare fino a quando dura il gradimento del pubblico. Non si può certamente biasimare l’azienda per essersi uniformata infine a ciò che i suoi competitor facevano da almeno una decina d’anni, tuttavia la situazione è diventata abbastanza ridicola dopo la valanga di sequel e remake in live action annunciati di recente.
È interessante ascoltare invece le pochissime voci contrarie che ancora si distinguono. Una di esse è quella di Travis Knight, CEO della Laika Entertainment, studio che negli ultimi anni ci ha regalato piccole perle in stop motion come Coraline e la porta magica, ParaNorman e Boxtrolls e che è attualmente nei cinema americani con la sua ultima e acclamata fatica, Kubo e la spada magica.
Dalle pagine di Cartoon Brew:
“Io mi pronuncio decisamente contro i sequel. I miei colleghi sono infatti abbastanza scioccati nel vedere quanto sono deciso a non fare sequel. Sicuramente ce ne sono di bellissimi, come Il Padrino II o L’Impero colpisce ancora, ma penso che se guardiamo all’industria attuale possiamo notare che è dominata da franchise e brand, remake, sequel e prequel dove tutti questi regali vecchi sono ri-incartati e offerti una seconda volta come se fossero nuovi.
[…] È così difficile creare delle opere d’arte. Noi ci mettiamo tutti noi stessi ed è faticoso, devi dare un pezzo di te a questi film. Se dobbiamo sforzarci così tanto, deve essere per una buona causa, deve significare qualcosa. Io non voglio raccontare sempre le stesse storie. Per come la vediamo noi, immaginiamo ogni film come l’esperienza più significativa della vita dei nostri protagonisti. Se la pensi così, il tuo sequel sarà automaticamente A) qualcosa che smentisce la tua idea iniziale, ovvero la seconda esperienza più significativa della sua vita? oppure B) devi ingigantire le cose talmente tanto che i tentativi per giustificare la sua esistenza diventano quasi comici. Io non sono interessato a queste cose. Non voglio farle, voglio raccontare storie nuove e originali.”
Ma non è tutto, perché Knight va addirittura oltre ipotizzando un possibile film in animazione tradizionale targato Laika, un’idea che sarebbe decisamente fuori dagli schemi almeno per quanto riguarda la situazione attuale dell’animazione americana. Ecco la sua dichiarazione in proposito:
“Spero che prima o poi riusciremo a fare un film in 2D. Credo di avere una fissazione per le forme d’arte che stanno per morire. Perché al momento nessuno sta seriamente lavorando a un film in animazione tradizionale. Tuttavia, molta dell’animazione più bella mai realizzata è stata fatta in 2D. Io sono diventato un animatore proprio in questo modo: studiando la grande animazione in 2D del passato. È un gran peccato per me vedere questa bellissima forma d’arte essere snobbata in questo modo, quando potrebbe raccontare ancora in modo grandioso delle storie. Mi piacerebbe fare col 2D ciò che abbiamo fatto con la stop motion: prendere ciò che amiamo da questa tecnica e provare a creare qualcosa di nuovo. Col tempo, mi piacerebbe davvero provarci.”
Per la situazione attuale dell’animazione 2D in Disney, vi rimandiamo a questo articolo. Non perdetevi anche la nostra intervista con l’artista di Laika Steve Emerson.
Nel frattempo, la Laika vi aspetta al cinema il 3 novembre con il film Kubo e la spada magica, un’epica avventura ambientata nell’antico Giappone che sta già conquistando pubblico e critica in America.