Dalle sue prime collaborazioni con J.J. Abrams al Premio Oscar per la romantica colonna sonora di Up: Michael Giacchino a VIEW Conference 2019 ripercorre tutta la sua lunga carriera, che lo ha visto spaziare tra i titoli più disparati per i più grandi blockbuster di Hollywood, ma non solo. Eppure, rivela a sorpresa il compositore, da bambino non avrebbe mai immaginato di occuparsi di musica.
“Ho iniziato a studiare musica molto più tardi, dopo il diploma. Da bambino non avevo dubbi: volevo fare il regista“, racconta. “Sono cresciuto con Star Wars, Star Trek e King Kong, e insieme agli amici mi divertivo a ricreare questi kolossal con filmati rudimentali, oppure mi registravo mentre raccontavo storie ambientate nei loro universi fantastici. I miei genitori sono sempre stati dei grandi sostenitori della mia passione per il cinema, devo molto al loro incoraggiamento”.
E siccome “per comporre musica ci si ispira alle proprie esperienze di vita”, il profondo amore e la conoscenza per il mondo del cinema hanno regalato a Giacchino un occhio di riguardo per le emozioni. Mostrando le varie fasi della creazione della colonna sonora di Up, che gli è valsa l’Academy Award, Michael Giacchino a VIEW Conference rivela i segreti del mestiere: “La musica deve rispecchiare ciò che lo spettatore prova, non ciò che vede, ma allo stesso tempo deve essere di supporto al visivo. Se la storia e la musica non vanno a braccetto, allora qualcosa non funziona. Io preferisco parlare di musical storytelling, e sono consapevole che l’elemento più piccolo possa modificare l’intero senso del film”.
Giacchino mostra poi alcune clip dalle sessioni di registrazione delle sue colonne sonore, sessioni che – ci tiene a specificare – devono essere più rilassate, divertenti e spontanee possibile. Ma prima ancora di entrare in cabina di registrazione c’è un processo molto lungo, che ha inizio con approfonditi colloqui con il regista: “Lavoro a stretto contatto con i registi, guardiamo le sequenze senza la musica e proviamo a comprendere quale sia il feeling da trasmettere. Ogni tanto può capitare di trovarsi in disaccordo, certo… Bisogna ascoltarsi a vicenda e ricordarsi sempre che l’obiettivo non è soddisfare il proprio gusto, ma capire cosa sia meglio per il film e per la storia che si sta raccontando”.
In seguito l’artista si siede al piano e inizia a scrivere, per poi passare al computer per l’orchestrazione. “Questo mi permette di far ascoltare al regista una sorta di versione finale della musica prima ancora di registrarla, anche perché registrare con l’orchestra è molto costoso”. Il regista e il produttore ascoltano perciò la demo, dopodiché vengono scritte le partiture, che sono in seguito suddivise per tutti i musicisti. “I miei musicisti sono incredibili”, afferma Michael Giacchino, “Il giorno della registrazione leggono gli spartiti per la prima volta e li eseguono subito; non sono concessi errori, anche perché abbiamo soltanto 5 giorni per registrare prima che la musica passi al mix, dove viene amalgamata con i dialoghi e con gli effetti sonori”.
L’esperienza di Michael Giacchino a VIEW Conference 2019 si è conclusa con lo splendido concerto in suo onore dell’Orchestra Felettese di Torino diretta da Bruno Lampa, che ha eseguito i suoi più grandi successi: dalle colonne sonore di Star Trek e Rogue One – A Star Wars Story fino ai film della Pixar come Gli Incredibili e Ratatouille. Non è mancata una raccomandazione da parte di Giacchino a tutti i creativi presenti in sala. “So che può sembrare esagerato parlando di film, ma la musica e le storie per alcuni sono davvero importanti. Perciò lavoriamo sodo, lasciamoci ispirare e soprattutto creiamo arte che possa cambiare la vita delle persone in meglio”.
Foto Michael Giacchino: Courtesy of VIEW Conference