Quando andrete a vedere Alla Ricerca di Dory ci sarà un piccolo cortometraggio di cinque minuti, prima della proiezione del film (come usanza dei Pixar Animation Studios), in grado di farvi sognare, divertire e crescere in attesa del seguito di Alla Ricerca di Nemo.
Stiamo parlando di Piper.
In meno di quattrocento secondi, contro i novanta minuti di alcuni film come Il Viaggio di Arlo, un piccolo uccellino che si appresta ad abbandonare il proprio nido per seguire il ciclo della natura, imparando a vivere (e poi sopravvivere) da solo, è in grado di mostrarci come osservare, guardare, studiare o analizzare ciò che ci circonda, ciò che è diverso da noi, possa essere la chiave per affrontare le proprie paure… superandole. Questa breve ma intensa vicenda è accompagnata da un’unica poetica traccia scritta da Adrian Belew. Il compositore, con un uso preponderante del clavicembalo (strumento inusuale rispetto ai ritmi esotici o marinareschi che ci si potrebbero aspettare dal cortometraggio), realizza una intensa brano strumentale in grado di accompagnare perfettamente le ambientazioni e i personaggi sempre più foto-realistici, anche grazie all’uso sapiente delle luci.
Piper è un breve ma intenso viaggio di formazione che Alan Barillaro, negli studi di Emeryville fin dai tempi di A Bug’s Life, realizza ispirandosi al mondo vero incontrando la tradizioni dei più famosi Classici dei Walt Disney Animation Studios come Pinocchio, Bambi o Dumbo, dove esseri “quasi-umani” o piccoli animali devono lasciare il proprio nido per crescere e diventare indipendenti, scoprendo ciò che li circonda. Un concetto sempre più noto in un mondo dove l’indipendenza sembra essere un traguardo sempre più difficile da raggiungere. Ed è così che Piper, anche se non indossa un mantello, non ha una maschera o particolari poteri, diventa l’eroe al quale tutti dovremmo ispirarci.