È ormai diventata una battuta ricorrente quella su come la Disney ci abbia “traumatizzato” con i rapporti genitori-figli. Dalla morte fuori scena della mamma di Bambi a quella sconvolgente di Mufasa, passando anche per re Tritone che devasta la collezione di Ariel, quando un nuovo film Disney arriva al cinema siamo sempre pronti al peggio (sempre che i genitori non siano già morti a inizio film…).
Aladdin (1992), che presenta appunto un protagonista orfano, mostra però anche una figura positiva: il Sultano, un padre amabile, seppure ligio alle tradizioni, il quale non vuole altro che il bene per sua figlia Jasmine, dimostrandolo con dolcezza. Ma in realtà, nel 31° Classico Disney era prevista un’altra figura genitoriale: la madre di Aladdin. Quale avrebbe dovuto essere il suo ruolo? E come sarebbe stato rappresentato il suo rapporto con il protagonista?
Proud of Your Boy: la canzone nel Classico Disney
Nei contenuti speciali della versione home video di Aladdin possiamo approfondire il rapporto tra il protagonista e la madre grazie al racconto di chi ha lavorato al film, come El Golmber (story supervisor), John Musker e Ron Clements (registi) e Alan Menken (compositore). Il fulcro del legame fra i due personaggi sarebbe stato espresso attraverso una canzone che è poi rimasta indissolubilmente legata all’immaginario di Aladdin nonostante la sua rimozione: Proud of Your Boy.
Nella versione iniziale del film, Proud of Your Boy faceva seguito a una previa discussione fra la madre e Aladdin. Quest’ultimo, infatti, conscio di provocare dolore alla mamma con il suo rubare, esprime il desiderio di essere una persona migliore per rendere la madre orgogliosa di lui, scusandosi per essere imperfetto e scapestrato.
La canzone è stata scritta da Howard Ashman prima della sua morte avvenuta nel 1991. Come scopriamo nei contenuti speciali di Aladdin, Proud of Your Boy era molto importante per il paroliere, poiché l’aveva scritta pensando a sua madre e al suo desiderio di renderla orgogliosa di lui.
In seguito, però, la figura della madre (e di conseguenza la canzone a lei legata) è stata eliminata dal film a causa di una riscrittura della sceneggiatura. Una scelta non facile, poiché Menken e gli altri collaboratori sapevano bene cosa significasse il brano per Ashman, ma nonostante tutti i tentativi di inserire la sequenza, il film sembrava risentirne. Perciò, di Proud of Your Boy come è stata concepita per il film d’animazione Disney rimangono soltanto lo storyboard e una demo cantata da Alan Menken, inserita anche nel CD edizione speciale di Aladdin e nell’album Disneymania3.
Il ritorno nel musical
Facciamo ora un salto di qualche anno: nel 2011 è arrivato a Broadway il musical Disney ufficiale di Aladdin, con la regia di Casey Nicolaw e il libretto di Chad Beguelin. Il musical riprende la trama principale del classico, apportando solo poche modifiche, come l’inserimento dei tre amici Babkak, Omar e Kassim e quattro canzoni nuove (musicate, come nel film d’animazione, da Menken). Fra queste quattro canzoni figura, con ben due reprise, anche Proud of Your Boy. Nel musical la madre di Aladdin non è presente: scopriamo infatti che è morta prima dell’inizio della storia, lasciandolo orfano.
La versione integrale del brano viene messa in scena poco dopo che uno dei pretendenti di Jasmine ha offeso Aladdin, apostrofandolo violentemente come inutile, un ”nessuno”. Questo ferisce il ragazzo di strada, il quale esprime i suoi sentimenti dichiarando di voler diventare qualcuno, in qualche modo. Il giovane si trova a cantare la canzone sul palco vuoto, guardando in alto, in un monologo rivolto alla madre defunta, mentre tutto sembra cristallizzarsi per un lungo momento. La musica inizia con delicati archi che accompagnano la voce quasi rotta del protagonista, fino al prorompente finale, rendendo così l’intera canzone un vero e proprio climax.
Le due reprise sono collocate invece in punti molto precisi e importanti ai fini della trama e modificano, come spesso accade, alcune parole del testo principale, mentre la composizione musicale rimane pressoché identica al brano di riferimento.
La prima reprise sancisce la fine del primo atto e vede Aladdin nuovamente solo sul palco, nei panni del Principe Alì: qui il protagonista si sente vicino alla realizzazione non solo del suo amore, ma anche del desiderio di diventare qualcuno la cui madre sarebbe fiera. L’orchestra suona insieme, non c’è climax, poiché il sogno espresso nella sua I want song sembra starsi finalmente realizzando. La seconda e ultima reprise è invece un momento di realizzazione e di maggiore crescita del personaggio di Aladdin. Qui infatti, quando sta per perdere tutto, si rende conto di cosa deve fare per onorare davvero sua madre, per essere onesto con Jasmine e per liberare il Genio. In questo momento Proud of Your Boy diventa una canzone recitata, per sottolineare lo sconforto e la decisione finale del protagonista.
Una canzone che parla a chiunque
L’attore Graeme Isaako (interprete di Aladdin in molte tournée) ha osservato come la canzone porti gli spettatori a una facile identificazione poiché può riguardare varie situazioni che possiamo affrontare nella vita, come la perdita di una figura genitoriale, l’essere diversi dalle aspettative (ad esempio, come ha detto il drammaturgo Chad Beguelin, la paura del coming out), o anche la scelta di intraprendere un percorso di vita diverso da quello progettato per noi. La scrittrice Amy Ratcliffe, in un articolo di Nerdist.com, indica come Proud of Your Boy rispecchi anche ”chiunque abbia mai sofferto di sindrome dell’impostore o abbia sperimentato un generale senso di inadeguatezza”.
Con un’unione perfetta di delicatezza ed energia, quindi, questo brano di Howard Ashman parla al cuore degli spettatori di ogni età, toccando la loro empatia di figli e guadagnandosi certamente un posto alto nella scala delle canzoni più emozionanti del panorama Disney.
Il musical di Aladdin arriverà su Disney+?
Leggi la nostra recensione del musical Aladdin.
Fonti: Wikipedia, Nerdist.com, Disney on Broadway
Foto: Sito ufficiale del musical di Broadway
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