Nel 1939, dopo l’uscita del cortometraggio The Practical Pig, il quarto della serie dedicata ai Tre Porcellini, a Walt Disney fu fatto notare che si trattava di un’opera ben fatta, ma neanche lontanamente bella come il cortometraggio originale. “You can’t top pigs with pigs”, ribatté lui. Ovvero: non puoi superare i porcellini con altri porcellini, per fare di meglio bisogna proporre qualcosa di nuovo.
80 anni dopo abbiamo davanti una Company ben diversa e, nonostante abbiano resistito probabilmente il più possibile, alla fine anche i Walt Disney Animation Studios sono stati inevitabilmente inseriti nella macchina della produzione di massa dei franchise, che d’ora in poi quindi entreranno nel canone dei “classici” (anche se questo termine ormai è caduto in disuso). Curiosa è stata però la scelta del primo titolo da “sequelizzare”: non i ben più acclamati Rapunzel o Big Hero 6, ma Ralph Spaccatutto, il film che di fatto ha incassato meno in assoluto tra quelli della nuova era, segno questo della presenza di un’idea forte dietro all’evidente motivo di business.
Difatti, Ralph Spacca Internet costruisce in maniera intelligente su quanto impostato nel primo film, specialmente per ciò che riguarda il character development dei personaggi, il quale è in fondo il cuore di questa pellicola, che di trama in senso stretto a ben guardare ne ha ben poca (e quella che ha è piuttosto confusa e disconnessa). L’intero film ruota attorno all’evoluzione del rapporto di amicizia tra Ralph e Vanellope. Nel primo film, Ralph ha trovato una validazione della sua persona nel legame con la sua nuova amica: anche se non ama fare il cattivo, il rapporto con Vanellope lo gratifica. Il sequel cavalca questo spunto per esplorare invece l’insicurezza che nasce nel momento in cui Ralph fonda tutta la sua autostima sul giudizio di Vanellope e sulla presenza della stessa al suo fianco, andando in crisi al pensiero di restare senza di lei. Insomma, le insicurezze di Ralph, il suo essere possessivo e iperprotettivo verso Vanellope sono i veri “cattivi” del film, e questa volta il suo cammino di maturazione andrà verso il diventare indipendenti e accettare che gli amici sono entità separate da noi. Il terzo atto in questo senso è di una maturità spaventosa, per dialoghi ma anche per rappresentazione scenico/visiva del concetto, e forse è l’unico momento che davvero si avvicina al bellissimo climax di Ralph Spaccatutto.
A fronte di un lavoro sui personaggi davvero notevole, probabilmente il migliore da Frozen in poi, il film presenta tuttavia altri tipi di problemi, uno su tutti la scelta dell’ambientazione. Dai videogiochi in questo secondo capitolo si passa a Internet, che se sulla carta è la naturale evoluzione del setting del primo film (ci sono anche i videogiochi online, ovviamente), nella pratica è un’idea rischiosa per un’opera di questo studio. Tra le parole chiave di una pellicola Disney ci dovrebbe essere “timeless”, senza tempo, eppure c’è ben poco di eterno in un’ambientazione come quella di Internet, talmente infarcita di riferimenti alla pop culture da rischiare di invecchiare alla velocità della luce. Certo, i video con le capre che urlano, gli immancabili gattini e gli uccellini-tweet oggi sono divertenti; ma sarà così tra dieci, venti, trent’anni, o si rischia che questo Ralph Spacca Internet diventi vintage prima del previsto?
L’impressione è che, laddove il primo film sia riuscito a girare intorno al problema, proponendo camei e omaggi in maniera intelligente ma concentrando la storia su personaggi, setting e azioni del tutto originali, che per forza di cose non invecchieranno mai, questo secondo film faccia leva un po’ troppo sulla cultura pop, rischiando di essere davvero ben poco rivedibile, soprattutto sul lungo termine. Vivrà di più, probabilmente, la famosa scena con le principesse Disney, ma anche qui le perplessità non sono poche: la scena è stata completamente tagliata e riscritta rispetto alle versioni mostrate in precedenza, è molto meno irriverente (o lo è in apparenza, ma in realtà è rispettosissima) e ha probabilmente perso un po’ di mordente rispetto a quanto era stato annunciato.
Cosa sia successo precisamente durante la lavorazione è difficile dirlo (probabilmente riscritture a seguito dell’uscita di scena di John Lasseter), quel che è certo è che Ralph Spacca Internet ha tante cose – belle – da dire, ma forse non ha completamente centrato la maniera giusta in cui dirle.