E se la regina avesse bevuto la pozione sbagliata? È questa la premessa di Ciò che un giorno era mio, il nuovo volume della collana Disney A Twisted Tale ispirato alla fiaba di Rapunzel – L’intreccio della torre.
Questa storia all’insegna dell’avventura e della magia arriva in libreria grazie a Giunti Editore, che ha da poco deciso di ristampare l’intera collana (presente in Italia da qualche anno) con nuove suggestive cover. Oltre al romanzo dedicato a Rapunzel, spicca l’inedito C’era una volta un sogno, che reinterpreta la fiaba della Bella Addormentata, insieme a titoli già conosciuti come Riflessi (Mulan), Parte del tuo mondo (La Sirenetta), Gelo nel cuore (Frozen) e Un mondo nuovo (Aladdin).
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Ma di cosa parla Ciò che un giorno era mio?
La prima differenza sostanziale con il film d’animazione Disney del 2010 è che il romanzo presenta una cornice narrativa ambientata ai giorni nostri. Ci troviamo infatti in una camera d’ospedale dove una ragazzina di nome Daniella sta ricevendo la chemioterapia. Per passare il tempo e per confortarla, suo fratello decide di raccontarle la sua fiaba preferita, appunto Rapunzel, ma aggiungendoci un tocco personale e rimescolando tutte le carte in tavola.
La storia ha quindi inizio quando la regina Arianna, malata, beve per sbaglio la pozione del Fior di Luna, un fiore opposto e complementare a quello del Sole che dà i poteri a Rapunzel nel film. La bambina nasce con dei bellissimi capelli color dell’argento, ma soprattutto con un oscuro potere: invece che guarire, la sua pericolosa chioma può ferire e uccidere.
Da qui in poi la trama di Ciò che un giorno era mio si muove su binari diversi: Rapunzel viene affidata dai sovrani a Madre Gothel affinché viva lontana dal castello e impari a controllare i suoi poteri; la strega tuttavia non ha alcuna intenzione di riportare la principessa a casa una volta cresciuta, anzi vuole venderla al miglior offerente come una pericolosa arma da guerra. Non mancano ovviamente gli aiutanti che accompagneranno Rapunzel verso la scoperta della verità: il ladro Flynn Rider, il camaleonte Pascal, Maximus (anche se non esattamente come ve lo ricordavate!) e il banditi del Bell’Anatroccolo, a cui si aggiunge il nuovo personaggio dell’avventuriera Gina.
Arrivati a questo punto, chi ha seguito il franchise di Rapunzel nelle sue varie declinazioni avrà sicuramente riconosciuto alcuni elementi presenti anche nella serie televisiva Le avventure di Rapunzel, soprattutto per quanto riguarda la dicotomia Sole/Luna. Non ci è dato sapere se la scrittrice Liz Braswell si sia ispirata anche alla serie animata, ma sicuramente possiamo riconoscere nel personaggio di Gina alcuni tratti di Cassandra: entrambe sono un tentativo riuscito di fornire una confidente e un’amica a Rapunzel, ed entrambe fanno da contraltare a Flynn andando a completare un terzetto di protagonisti ben affiatato.
Da sottolineare anche come questa versione proposta dalle A Twisted Tale, in linea con la natura della collana, sia molto più incentrata sulla magia e il mistero (Rapunzel infatti intraprende un viaggio esteriore e interiore per trovare la vera natura dei propri poteri) e come siano presenti alcuni elementi dark (soprattutto per quanto riguarda la villain Lady Bathory) che elevano su un’asticella più alta il target di riferimento dei lettori (si tratta infatti di romanzi per il pubblico Young Adult).
Molto ben riuscito e commovente, infine, il raccordo finale tra la fiaba raccontata da Brendan e la reale situazione di malattia della sorellina. Il romanzo acquista un senso tutto nuovo una volta letto l’epilogo firmato dalla scrittrice, dimostrando come le favole Disney possano continuare a essere d’ispirazione per grandi e piccini davanti alle difficoltà della vita.