N.B. – Il film è prodotto da Walt Disney Pictures in America, ma distribuito da Medusa in Italia.
L’amicizia tra due persone è fondamentalmente l’incontro tra due mondi, che per quanto simili sono sempre comunque diversi. Una diversità che permette alle due persone di apprendere l’uno dall’altro e di capirsi vicendevolmente. Uno scambio che diviene molto più intenso e profondo quando ad incontrarsi sono due persone facenti parte di mondi opposti.
Proprio di un incontro tra mondi opposti parla Il GGG – Il Grande Gigante Gentile, storia di un’amicizia molto particolare tra l’orfana Sofia, bambina molto determinata, e un gigante buono, che a differenza dei suoi simili non si nutre di carne umana ma di verdure. Tra i due nasce subito una bella amicizia e non solo si aiuteranno a vicenda, ma insieme riusciranno a sventare il malvagio piano degli altri giganti.
Dopo anni di tentativi mai giunti a termine di far divenire l’omonimo romanzo per ragazzi di Roald Dahl un film per il cinema, a realizzare l’impresa non poteva che essere un regista che ha fatto della magia e della fantasia i punti cardine della sua filmografia. Non poteva che essere Steven Spielberg a portare sul grande schermo un’amicizia così speciale.
Il regista torna a fare ciò che gli riesce meglio, dare vita a storie tanto fantastiche e magiche quanto coinvolgenti ed emozionanti. Torna a raccontare una storia di amicizia che vede l’incontro di due persone sole che riescono a riempire quel senso di vuoto che avvertono diventando amici ed aiutandosi a superare le proprie paure.
Sceneggiato dalla compianta Melissa Mathison (nota ai più per aver lo script di E.T. l’extraterrestre), il film porta sullo schermo in maniera lineare un racconto che nella versione cartacea è diviso in episodi, ma che ne mantiene lo spirito di magia e avventura. Viene riportata nel migliore dei modi una storia che tratta valori come la lealtà, temi come la ricerca del proprio io e dove non manca un messaggio per i più grandi, spesso troppo concentrati su loro stessi per poter dare ascolto ai bambini e troppo razionali per riuscire a vedere la magia che c’è nel mondo.
Come nella vita vera, ne Il GGG non è tutto rose e fiori ma vi sono momenti difficili e attimi di terrore. C’è la luce e c’è sempre anche l’ombra: Spielberg questo lo sa bene e sa anche meglio che i bambini sono più perspicaci di quanto gli adulti possano immaginare. Il regista premio Oscar non illude i piccoli spettatori che non esista il male, ma fa in modo che capiscano che le avversità fanno parte della vita di ognuno e che solo con la determinazione e la perseveranza si potranno affrontare e superare.
Grazie ad una regia sempre ottima Spielberg riesce a portarci nel pieno non solo della storia ma nell’animo dei due protagonisti. Seguendoli da vicino con la macchina da presa entriamo nei pensieri di Sofia e del GGG, interpretati in maniera convincente dalla piccola Ruby Barnhill – che riesce a restituire tutta la risolutezza del personaggio che interpreta – e da Mark Rylance che interpreta in maniera egregia un gigante solitario e vittima della sua gente, ma dal grande cuore.
Anche se la computer grafica, presente in maniera massiccia, non riesce a far divenire il GGG e il suo mondo qualcosa di verosimile (ne si nota troppo la finzione), la storia raccontata in Il GGG – Il Grande Gigante Gentile conquisterà ed appassionerà sin da subito, anche grazie ad una buona dose di umorismo mai fuori luogo. Sicuramente più adatto ad un pubblico di giovanissimi, ma potrà piacere anche agli adulti.