Asterix & Obelix: il Regno di Mezzo è l’ultimo, spettacolare e rocambolesco capitolo della saga cinematografica del celebre eroe gallico.
Articolo a cura di Andrea Bonucci
La trama di Asterix & Obelix: il Regno di Mezzo
In questa avventura, totalmente inedita poiché basata su una storia originale anziché su uno degli albi a fumetti, i due irriducibili galli partono, insieme al beffardo mercante fenicio Maidiremais e all’affascinante principessa Fu Yi, per salvare il Regno di Mezzo finito sotto scacco del machiavellico principe Deng Tsin Qin. Il malvagio fellone, dopo aver imprigionato l’Imperatrice di Cina, madre di Fu Yi, intende affermare il suo dominio sul Regno di Mezzo. Per completare questo subdolo disegno egemonico, Deng Tsin Qin chiede aiuto al potente Giulio Cesare che, entusiasta all’idea di lasciare a Roma la sua crisi coniugale con Cleopatra, guida l’esercito romano lungo la via della Seta. Comandato dall’invincibile generale Antivirus, le armate di Cesare conquistano rapidamente la Cina. Asterix e Obelix (e il cagnolino Idefix) sono l’ultima speranza per il Regno di Mezzo…
Il regista Guillaume Canet, oltre ad interpretare il piccolo guerriero gallico ne Asterix & Obelix: il Regno di Mezzo, è anche uno degli autori del film, insieme a Philippe Mechelen e Julien Hervé. Il trio ha chiaro sin dal principio che, pur non dovendo seguire pedissequamente la sinossi di un albo, avrebbe dovuto rispettare meticolosamente lo stile degli autori originali René Goscinny e Albert Uderzo: la formula Asterix. Questa ricetta non è quella della celebre pozione magica che dona una forza sovraumana, bensì quel complesso codice creato nell’arco di oltre sessant’anni che ha reso Asterix un successo mondiale tradotto in più di cento lingue. Alla base di questa pozione c’è Walt Disney!
Cadendo nel paiolo di Disney da piccoli
Entrambi gli autori sono bambini di dieci anni quando al cinema esce Biancaneve e i Sette Nani. Per i piccoli René e Albert la visione di quel meraviglioso lungometraggio animato e dei successivi grandi classici della Disney è un’autentica folgorazione. Uderzo, il disegnatore, inizia subito a tratteggiare i suoi primi personaggi imitando la linea morbida vista prima sulle strisce a fumetti di Topolino e successivamente sul grande schermo. Goscinny, lo sceneggiatore, comprende, grazie ai film di Walt Disney, che per scrivere una buona storia occorrono: avventura, un carismatico antagonista e molta fantasia.
I due bambini diventano due adulti e si confrontano subito con la difficile condizione di “figli di immigrati”. La famiglia di Goscinny, di religione ebraica, è costretta ad emigrare in Argentina, mentre le umili origini di quella di Uderzo, obbligano anche i giovani figli al lavoro nella provincia francese. Sopravvissuti all’orrore della Seconda Guerra Mondiale, René e Albert finalmente si incontrano e, grazie alla loro comune passione per Walt Disney, diventano immediatamente amici. Goscinny ama Biancaneve, Uderzo ha Bambi nel cuore, ma entrambi sono ammiratori sfegatati di… Pippo! Si iniziano, dunque, a mescolare i primi ingredienti della formula che avrebbe portato alla creazione di Asterix qualche anno dopo. Alla passione di Walt per la cultura popolare europea e al tratto morbido e perfetto degli animatori degli studios della Disney, Goscinny e Uderzo aggiungono il loro ingrediente segreto: l’ironia.
Tutto è cominciato con un… gallo!
È l’estate del 1959 e, su un terrazzino di un appartamento di edilizia popolare alla periferia di Parigi, nasce l’idea di Asterix il Gallico. Il successo è così immenso da straripare, rapidamente, dalla carta stampata alla celluloide. Goscinny e Uderzo hanno sempre sognato di poter creare dei film d’animazione. Il balzo è stato naturale. Contrariamente a tanti fumetti dell’epoca, Tintin in primis, ogni libro di Asterix rispetta scrupolosamente lo storytelling cinematografico tanto che molte pagine degli albi più che una sequenza di vignette sembrano veri e propri storyboard. “Il nostro desiderio era di andare a lavorare per Walt Disney, solo che nessuno lo aveva avvisato di questo nostro sogno!” dice un emozionatissimo Goscinny, come sempre accanto ad Uderzo, proprio davanti gli Studios Idefix: i più importanti studi di animazione di Francia. I due artisti fondano i loro studios a seguito della delusione per la scarsa qualità artistica dei primi lungometraggi di Asterix. Dopo Asterix il Gallico, realizzato addirittura a loro insaputa, e l’artigianale Asterix e Cleopatra, Goscinny e Uderzo ottengono perfino la distruzione del materiale già realizzato del film d’animazione Asterix e il Falcetto d’Oro poiché “decisamente troppo lontano dallo stile Disney”. Con Le XII Fatiche di Asterix si sublima la formula Asterix in versione cinematografica. Al gusto parodico fatto di sfiziose citazioni e divertenti anacronismi si affianca anche qualche numero musicale, quasi ad omaggiare il maestro Walt. Inoltre, per doppiare il protagonista viene confermato l’istrionico Roger Carel voce, neanche a dirlo, di Topolino e, successivamente, Kermit la Rana, C3PO e Winnie the Pooh.
Dal rinascimento gallico alla Disneyland di Asterix
Proprio come quella di Walt Disney nel 1966, l’improvvisa morte di René Goscinny nel 1977 è un trauma per tutti quanti, specialmente per Albert Uderzo. Il migliore amico di René smette di disegnare e creare film d’animazione e gli Studios Idefix chiudono i battenti. A far terminare il luttuoso blocco del disegnatore sono le centinaia di migliaia di lettere che ricordano al coautore che Asterix appartiene ai lettori. Nell’ennesima analogia con l’epopea disneyana, stavolta non pianificata, la fantasia sopravvive ad una morte tragica. Gli anni ’80 sono scanditi dall’uscita in rapida sequenza di tre lungometraggi d’animazione Asterix e la Sorpresa di Cesare, Asterix e la Pozione Magica ed Asterix e la Grande Guerra che, al netto di qualche imperfezione, si rivelano campioni di incassi in Francia, Germania e Regno Unito. L’inarrestabile scia di successi cinematografici convince Albert Uderzo a rispolverare un sogno, decisamente folle, che ebbe insieme a René Goscinny durante un viaggio in California: creare una Disneyland per Asterix. Se negli anni ‘70 l’idea era finanziariamente improponibile e concretamente irrealizzabile, nella primavera del 1989 a nord di Parigi viene inaugurato il Parc Asterix il più grande parco a tema di Francia fino all’arrivo, per qualche gioco del destino, di Euro Disneyland.
Il passaggio di Topolino da idolo venerabile a ingombrante vicino di casa, per Asterix non costituisce una sfida insormontabile. Anzi. Non solo il parco gallico resiste ancora e sempre all’invasore a stelle e strisce, ma addirittura nel 1994 con il cartone Asterix conquista l’America il piccolo gallo tenta l’assalto al mercato d’oltreoceano. Allo scoccare del nuovo millennio con l’arrivo dei film in live action con attori del calibro di Gerard Depardieu, Christian Clavier, Roberto Benigni, Alain Delon e Monica Bellucci la produzione di disegni animati rallenta considerevolmente.
Pixasterix
La Pixar, inoltre, rivoluziona totalmente il concetto di animazione rendendo il passaggio alla computer grafica praticamente obbligato per qualsiasi film d’animazione. Un’evoluzione che non poteva riguardare Asterix secondo l’oramai anziano papà Uderzo. Nonostante il discreto successo di Asterix e i Vichinghi , forse il più disneyano e romantico dei film d’animazione realizzati con tecnica classica, si decide di interrompere la produzione di film d’animazione per concentrare la creatività (e le risorse) sui film in live action, il parco tematico e gli albi. Albert Uderzo, oramai ultraottuagenario, pianifica il futuro di Asterix prima della sua morte. Dopo aver affidato gli albi a una nuova coppia di autori, Jean Yves Ferri e Didier Conrad, concede la sua benedizione al primo film d’animazione di Asterix in computer grafica. Il noto comico Alexandre Astier avrebbe scritto la storia e Louis Clichy, già animatore di gioielli della Pixar come WALL-E ed Up, sarebbe stato il regista. Ancora una volta il rapporto tra Disney (Pixar) e Asterix si rinsalda. Astier e Clichy realizzano gli eccellenti Asterix e il Regno degli Dei e Asterix e il Segreto della Pozione Magica considerati delle autentiche perle dell’animazione europea. Entrambe le opere, poggiando sul solido modus operandi tipico degli studi di Emeryville, si permettono svariati omaggi ai lavori della Pixar come Ratatouille e della Disney come Fantasia. Albert Uderzo riesce a vedere, entusiasta, entrambi i film prima di morire nella primavera del 2020, nel pieno della pandemia da coronavirus.
Verso l’infinito e oltre per Toutatis!
Riunitosi con René e, forse, anche con Walt, Albert potrà assistere solo da un punto di vista differente alla proiezione dell’inedito Asterix & Obelix: il Regno di Mezzo una commedia d’avventura pensata affinché genitori e figli potessero divertirsi insieme. Una filosofia cara sia a Walt Disney che a René Goscinny e Albert Uderzo.
Certo, Mickey è un topolino che ha traghettato il mondo dalla grande depressione al nuovo millennio passando per la Seconda Guerra Mondiale mentre Asterix è un guerriero gallico che ha ironizzato sul pericolo della globalizzazione e raccontato la difficile e splendida costruzione dell’Europa unita eppure hanno qualcosa in comune.
Tutti e due ci ricordano che la vera pozione magica è divertirsi a fare l’impossibile.
QUI il trailer di Asterix & Obelix: il Regno di Mezzo distribuito da Notorius Pictures!
QUI il fumetto tratto dal film!