Uno dei grandi temi di cui si è parlato in relazione a Frozen 2, addirittura prima ancora che il film uscisse al cinema, è la sessualità di Elsa, o più in generale se il personaggio della regina di Arendelle avrebbe o meno trovato l’amore nel secondo capitolo. Da una parte c’era una forte richiesta da parte dei fan e della comunità LGBT, che si è identificata in Let It Go come brano di liberazione, e ha chiesto ripetutamente ai registi con petizioni e altro di dare una storia omosessuale a Elsa in Frozen 2. Dall’altra parte, c’è stata la risposta dei “conservatori” (tra cui anche alcuni politici italiani, ad esempio), che si sono espressi decisamente in negativo riguardo questa possibilità.
Il film ha deciso infine di non risolvere la questione: non ci è dato sapere quale sia l’orientamento sessuale di Elsa, e probabilmente non lo scopriremo mai dato che il personaggio nel finale di Frozen 2 diventa uno degli elementi naturali, un essere mitico ormai non più umano.
La regista Jennifer Lee è tornata ancora una volta sulla problematica in risposta a una domanda di Deadline sulle difficoltà di mantenere controllo creativo, pur tenendo a mente i desideri del pubblico per i loro personaggi preferiti. Lee ha spiegato che nel processo di scrittura di Frozen 2 si è cercato di definire i personaggi senza lasciarsi influenzare da una visione esterna, e ha giustificato così la mancanza di un interesse amoroso per Elsa.
“C’erano degli aspetti in cui i fan hanno messo del loro, spesso inventando cose che i personaggi stessi non erano in grado di affrontare. Non potevamo accogliere queste proposte, perché sarebbe stato troppo forzato. Per esempio, per quanto riguarda la possibilità di dare una storia d’amore a Elsa oppure no, mentre scrivevo cercando di immedesimarmi nel personaggio e di capire la sua personalità, mi sono accorta che lei non era affatto pronta per una relazione. Per tutta la vita l’unico filo che la legava al mondo esterno è stata sua sorella. All’inizio del secondo film Elsa era ancora timida, riservata, stava ancora combattendo con i suoi poteri, perciò sapevo che non sarebbe stato il caso di introdurre il tema dell’amore.
Per ora non mi sono ritrovata con lei. Non so chi è diventata ora e dove andrà in futuro. Magari un giorno mi metterò al tavolino e comincerò ad esplorare. “Okay, adesso ha accettato i suoi poteri, sta vivendo la vita che è stata sempre destinata a vivere. Che cosa significa questo per lei?”. Ma non so se lo farò”.
Insomma, per scoprire ulteriori sviluppi sul personaggio di Elsa non ci resta che attendere l’eventuale annuncio di Frozen 3, che per il momento viene discusso dai due registi come una possibilità remota (ma non così tanto, a giudicare dagli incassi ottenuti dal secondo capitolo). Siete d’accordo sulla scelta di non averle dato una storia d’amore?