Novità dal lontano Giappone: Netflix e Tonko House collaboreranno per realizzare Oni, una nuova serie animata originale ispirata al folklore e ai miti giapponesi, realizzata con una tecnica ibrida di stop motion e computer grafica.
Per chi non lo sapesse, Tonko House è una casa di produzione americana nata dagli artisti Daisuke “Dice” Tsutsumi e Robert Kondo. I due lavoravano insieme come visual development e color key artist ai Pixar Animation Studios, ma in seguito al successo e alla nomination all’Oscar del loro primo cortometraggio, The Dam Keeper, hanno deciso di lasciare lo studio per fondare la propria compagnia. Dopo alcuni progetti legati proprio a The Dam Keeper (di cui è in arrivo anche un lungometraggio), finalmente Tonko House sta portando avanti anche idee originali, che a quanto pare vedremo direttamente in streaming.
Questa la trama di Oni, la nuova serie di Netflix e Tonko House: “In un mondo pieno di dei e mostri della mitologia giapponese, Onari, l’indipendente figlia di un dio, è determinata a seguire le orme degli eroi delle leggende. Tuttavia, i suoi poteri formidabili devono ancora rivelarsi. È davvero la persona giusta per proteggere il suo tranquillo villaggio dalla minaccia del misterioso “Oni”, colui che sta spaventando persino gli dei?”.
Dice Tsutsumi sarà creatore e showrunner della serie, mentre Megan Bartel sarà produttrice e Robert Kondo, Kane Lee e Zen Miyake produttori esecutivi. All’animazione parteciperanno anche gli studi giapponesi Dwarf Studios (Rilakkuma e Kaoru), specializzati in stop motion, e lo studio Megalis VFX per gli effetti visivi.
“Avendo trascorso la mia intera carriera nell’industria dell’animazione americana, ho sempre voluto raccontare le storie dell’altra parte della mia identità, ovvero delle mie origini giapponesi”, ha dichiarato Tsutsumi. “Questa collaborazione tra Netflix e Tonko House è un’opportunità unica per me per condividere liberamente il mio passato con il resto del mondo, raccontando le storie con cui sono cresciuto da bambino in Giappone, specialmente quelle che ritengo ancora valide per la società in cui viviamo oggi”.
Fonte: Animation Magazine