Articolo a cura di Mattia Galante
Strappare lungo i bordi è la nuova serie animata di Zerocalcare, alias Michele Rech, da oggi disponibile su Netflix. Abbiamo avuto modo di vedere i primi due episodi alla Festa del Cinema di Roma e di seguire l’incontro con l’autore a Lucca Comics and Games.
Oltre a Zerocalcare, all’incontro erano presenti Michele Foschini, Publishing Manager di Bao Edizioni e a lungo supporto personale di Zerocalcare, e Giorgio Scorza, CEO, Director & Art Director di Movimenti Production.
Zero e Foschini hanno iniziato l’incontro ricordando come la scelta di Movimenti sia stata quasi naturale. Dopo l’accordo con Netflix, i due hanno visitato molti studi d’animazione italiani alla ricerca di quello giusto, in particolare di quello che potesse trasformare qualcosa che normalmente per l’autore è prettamente individuale, un’operazione che avviene al chiuso in una stanza in solitaria, in un processo creativo di gruppo. I tempi di attesa sono stati difficili, ma Zero è stato definitivamente conquistato con il primo videoboard.
Il fatto che Zerocalcare doppi quasi tutti i personaggi è tra le peculiarità di Strappare lungo i bordi. Dopo Rebibbia Quarantine, ha detto l’autore, non è parso strano. Anzi, l’esperimento online e in TV ha reso evidente che la cosa poteva funzionare. L’intera animazione della serie è stata basata sul doppiaggio e sul tono di Zerocalcare; infatti l’unico personaggio con una voce diversa è l’Armadillo, doppiato da Valerio Mastandrea. Da una domanda di un fan a fine incontro, abbiamo anche avuto la conferma che la serie è anche stata doppiata in più lingue e che sarà disponibile su Netflix in ogni angolo del globo.
Durante l’incontro sono state proiettate due clip: una clip backstage ed un’unica clip dalla serie. Proprio a causa di quest’ultima, c’è stato un piccolo siparietto. Nella clip vediamo Achille e la tartaruga dal mito greco che camminano con una canzone di Ron in sottofondo. Come spiegato dai due Michele, la canzone a cui avevano pensato in origine era diversa ma l’artista in questione, non rivelato, non concede mai i diritti dei suoi brani a nessuno. Quindi, il team si è dovuto sforzare per giorni di trovare un brano che andasse bene per la sequenza, fino a quando non è venuto fuori il nome di Ron. Tra gli artisti che prestano le proprie opere alla serie c’è anche Tiziano Ferro, che sembra sia stato uno dei più entusiasti fan del progetto. Nelle clip backstage mostrate durante l’incontro, si è sentito anche il tema della serie scritto e interpretato da Giancane.
Come spiegato da Giorgio Scorza, molta enfasi è stata posta sui dettagli per far si che Strappare lungo i bordi sembrasse vera, realistica e che rappresentasse Zerocalcare. Ci sono molti piccoli dettagli che vi costringeranno a fermare la visione per leggere i manifesti appesi alle pareti o osservare le persone in una stanza. Zero stesso si è impuntato sul fatto che la gente in una scena di un concerto punk fosse poca o che ci fossero spazi vuoti. Anche la camera di Zerocalcare e la sua cover del cellulare sono state replicate alla perfezione. Piccola curiosità: il fumettista tornò con una cover diversa dalla Siria e il team creativo ha modificato la cover anche nella serie.
Dopo aver visto i primi due episodi alla Festa del cinema di Roma, possiamo confermare che l’esperimento è riuscito. Strappare lungo i bordi trasmette le stesse sensazioni che si provano nel leggere le storie a fumetti di Zerocalcare. Inoltre, come suggerito da Zerocalcare in persona, può essere vista in binge watching considerando che la durata totale è di appena un’ora e mezza.