I numeri che avevano previsto gli analisti a febbraio erano forse un po’ eccessivi (almeno, per il momento), ma purtroppo la fusione Disney-Fox per tanti lavoratori è stata tutt’altro che una favola. Lo scorso mercoledì infatti Disney ha licenziato altri dipendenti, portando il totale finora a 250 lavoratori dopo l’acquisizione completata a fine 2017 per un valore di 71.3 miliardi di dollari.
L’ultimo licenziamento ha riguardato specialmente dipendenti nel settore degli effetti speciali, come John Kilkenny, Fred Baron, Dana Belcastro e Fred Chandler. Inoltre, la Disney ha annunciato che chiuderà la Fox Research Library, un archivio che per molti anni è stato luogo di ispirazione e di documentazione per registi e filmmaker, da cui sono nati film come Titanic e Il re ed io. L’archivio verrà confluito entro gennaio 2020 nei già esistenti Walt Disney Archives, ma non è chiaro che fine faranno i lavoratori attualmente impiegati come archivisti.
E purtroppo l’ondata di assestamento non ha risparmiato neanche le divisioni nazionali ed è arrivata di recente anche in Italia. Qualche settimana fa, infatti, Disney ha annunciato il licenziamento di ben 61 dipendenti della Walt Disney Company Italia su 206, fra cui 13 dirigenti e 48 impiegati. I lavoratori sono impegnati prevalentemente nel marketing e nella vendita dei diritti di immagine. La decisione, che attualmente è in trattativa con i sindacati, è stata giustificata con “la centralizzazione delle funzioni relative ai prodotti di consumo e una riorganizzazione a livello mondiale riferita anche alla piattaforma Disney+”.