Ore 11:14, Roma.
Orario appuntamento 11.15.
Axel & Iry corrono spaesati per i grandi viali di Roma, senza sapere dove andare di preciso.
Ore 11:15, i nostri due eroi entrano in un lussuosissimo hotel al centro di Roma, come dei profughi, sotto lo sguardo visivamente allibito di chauffeur e personale d’albergo.
Ecco le premesse con cui siamo arrivati alla conferenza con registi ed i doppiatori di Frozen – Il regno di Ghiaccio!
L’incontro si è aperto con l’arrivo dei doppiatori italiani: Serena Autieri (Elsa), Serena Rossi (Anna) ed Enrico Brignano (Olaf), insieme al direttore del doppiaggio Roberto Morville.
Si è iniziato subito con le domande dei giornalisti in sala.
La prima era diretta a Brignano, a cui è stato chiesto come abbia lavorato sul personaggi di Olaf, considerando anche la grande differenza di timbro con la voce americana. Il comico ha risposto svelando qualche aspetto tecnico.
Infatti, mentre nel doppiaggio originale le voci vengono prima dell’animazione (che viene modellata sui toni delle battute), in Italia succede l’esatto contrario.
Il doppiatore italiano infatti deve seguire da una parte la traccia della voce americana, ma dall’altra tentare di metterci del proprio, ed è quello che Brignano ha dovuto fare, modificando i toni della propria voce per adattarsi al personaggio.
Ma come Morville ha fatto notare, è pienamente riuscito nello scopo!
A seguire, è stato chiesto quale aspetto del personaggio è piaciuto di più al rispettivo doppiatore.
Serena Rossi ha preso la parola per prima, sostenendo come sia impossibile non innamorarsi di Anna, una persona buffa, simpatica, pura, che attira subito l’amore del pubblico!. Ha inoltre aggiunto che anche lei è molto legata a sua sorella, e che questo sentimento è stato molto utile per immedesimarsi nel personaggio.
Serena Autieri ha spiazzato la sala annunciando che pure lei possiede i poteri… ZAN ZAN. Scherzi a parte, ciò che ha più tormentato la doppiatrice di Elsa è stata la grande responsabilità per le canzoni, e per il fatto di avere un personaggio impegnativo nonché centrale nel film.
Brignano prende di nuovo la parola, ricordando come la scuola di doppiaggio in Italia sia tra le più antiche e prestigiose del mondo, aspetto importantissimo nei film Disney, che mirano sempre ai bambini (d’età e di spirito).
Successivamente tutte e tre le voci hanno ringraziato Fiamma Izzo per l’aiuto e il sostegno durante le registrazioni, e per lo spazio d’improvvisazione lasciato a ciascuno. Senza dimenticare poi i ringraziamenti al maestro di canto Brancucci, perché per tutti era importante essere all’altezza dei grandi Classici Disney.
La conferenza si è chiusa con un’ultima domanda, riguardo a cosa hanno provato gli attori quando sono stati scelti per il doppiaggio.
Quello che Serena Rossi ha sottolineato è che un film Disney è per sempre, e che è estremamente contenta che i suoi nipotini e che la sua famiglia potranno ascoltarla, per quanto abbia ammesso che non sia stato facile doppiare Anna.
L’attrice inoltre è rimasta sorpresa di quanto sia “fisico” il lavoro di doppiaggio, e Fiamma Izzo è spesso intervenuta per strattonarla e rendere la scena più credibile!
Brignano confessa che lui stesso aveva suggerito i nomi di Serena Autieri e Serena Rossi, e di quanto abbia sperato di prendere la parte di Olaf.
Infine Morville conclude questa prima parte della conferenza elogiando il lavoro di tutto il cast, e la disponibilità che gli attori hanno dimostrato durante le registrazioni
Concluso il primo incontro, escono i doppiatori e, dopo una breve pausa, entrano Chris Buck, Jennifer Lee e Peter del Vecho. Rispettivamente i due registi ed il produttore di Frozen.
Chris Buck aveva già esperienza in Disney come animatore, avendo lavorato in alcuni Classici Disney negli anni ’80 e ’90, per poi arrivare alla regia “Tarzan” nel 1999.
Jennifer Lee si è unita ai WDAS nel 2011, ed è stata sceneggiatrice di Ralph Spaccatutto, incarico che ha mantenuto anche in Frozen, con la promozione alla co-regia.
Peter del Vecho infine è uno storico produttore degli WDAS, che ha firmato alcuni Classici del rinascimento (come Hercules) e molti di quelli più recenti (come Il pianeta del Tesoro e La Principessa ed il Ranocchio).
Di seguito vi riportiamo un breve riassunto delle domande e risposte avvenute tra i giornalisti in sala ed i registi!
Cosa vi ha colpiti della storia originale?
Jennifer Lee: Quello che ci ha colpito molto è la lotta tra l’amore e la negativita presente nella fiaba di Andersen, Lotta che abbiamo voluto mantenere in Frozen. Anna è armata solo di amore contro la paura. Nella storia originale non sappiamo nulla della regina delle nevi quindi abbiamo deciso di allontanarci dalla fiaba. Nella storia la regina è solo cattiva, mentre nel nostro film è più tridimensionale. Il momento chiave è stato trovare la giusto modo di far interagire le due sorelle.
Il film d’animazione basati sulle fiabe sono una tradizione della Disney fin da Biancaneve. Come ci si sente a far parte di questa tradizione?
Christ Buck: è un onore fare fiabe e far parte della tradizione Disney, anche perché sono cresciuto con i Classici! Il mio preferito è Pinocchio.
Lee: Abbiamo saputo che già Walt Disney voleva fare la regina delle nevi. Il fatto di averlo realizzato noi è molto importante. Il film che preferisco in assoluto è Cenerentola. Ma la cosa più importante del fare fiabe nel 2013 è fare in modo che mantengano un tocco classico ma che ci si possa ancora identificare.
Peter Del Vecho: Non realizziamo un mondo realistico, ma un mondo credibile. Sono storie che hanno una grandissima portata ed obiettivo: avvolgere e trasportare il pubblico
Come mai era un problema che all’inizio la regina delle nevi (Elsa) fosse solo negativa? In genere nei Classici Disney il cattivo è solo cattivo
Lee: Perché chi legge la fiaba non sai niente della regina. Abbiamo fatto cattivi “veri” molte volte, ma volevamo tentare un approccio nuovo e più complicato che ruotasse attorno al rapporto tra buono e cattivo. Man mano che esploravano il personaggio e ci chiedevamo chi fosse e quale fosse il suo percorso, e più pensavamo di creare un personaggio diverso.
Buck: è stato quando hanno scritto Let It Go che è cambiata completamente la nostra visione del personaggio! Fino a quel momento lei era LA cattiva, ma quella canzone è stata un punto di svolta. È chiaro che Elsa non è l’antagonista della storia, ma è qualcos’altro, che il pubblico riesce ad avere più a cuore.
I film sulle Principesse sono anche dei modelli per le donne, che adesso sono cambiati anche in una svolta “femminista”. Jennifer è la prima donna regista in Disney. Qual è stato il tuo percorso? è vero che è un ambiente maschilista come dice la Chapman?
Lee: Io amo i personaggi imperfetti, ragazze reali con cui ci si può identificare. Ogni eroina disney è stata realizzata per la sua epoca, e noi non vogliamo personificare un cambiamento, ma semplicemente rappresentare le donne di oggi. Sempre più donne lavorano nell’animazione e c’è maggior equilibrio. La parità maschile e femminile rende migliori i personaggi ed i film. Quando ho iniziato a lavorare a Ralph Spaccatutto, metà del team era costituito da donne, non sapevo che in passato fosse un problema…. Questo per quanto riguarda la Disney. Nel cinema live action forse sono rimasti un po’ rimasto indietro, ma le cose cambieranno!
I film disney rappresentano un pilastro della cultura popolare. Quanto è diverso “Frozen” dalla tradizione e quanto è nuovo, cosa rappresenterà per la tradizione?
Buck: Cerchiamo di creare qualcosa di nuovo, rispettando sempre però la tradizione Disney perché fa parte del nostro DNA. Film per tutti, di ogni età, e con un messaggio importante, oltre che alle risate e ai momenti tristi.
I personaggi comprimari nei film Disney, sono sempre molto importanti. Quanto è stato difficile scrivere un personaggio come Olaf?
Lee: Chris ha inventato Olaf, tutti noi abbiamo subito amato l’idea di un pupazzo di neve che poteva rompersi in vari pezzi. Io ho insistito perché fosse funzionale alla storia di Anna e Elsa e non solo un’aggiunta comica. Rappresenta l’amore innocente. È una parte importante del film.
E con questa ultima domanda si è chiuso l’incontro! Prossimamente arriverà un articolo riguardante la piccola sorpresa della mattinata, ovvero la presentazione del documentario “Walt Disney e l’Italia – una storia d’amore”, prodotto dalla Disney Italia con Kobalt Entertaiment.
Frozen – Il regno di Ghiaccio è il 53esimo Classico Disney, ed arriverà nei cinema italiani il 19 Dicembre. Realizzato in CGI, uscirà al cinema sia in 2D che in 3D, mentre ricordiamo che ci saranno delle anteprime il 15 Dicembre, di cui presto vi daremo notizie!
“Anna è una giovane sognatrice, principessa di Arendelle, mentre sua sorella Elsa ne è la regina.
Il giorno dell’incoronazione però, il terribile segreto di Elsa viene fuori in tutta la sua potenza, e l’intero regno viene chiuso in un inverno senza fine. In condizioni estreme come quelle dell’Everest, Anna intraprende un epico viaggio in compagnia di un coraggioso uomo di montagna, Kristoff, e della sua fedele renna Sven alla ricerca della sorella.
Incontreranno creature fantastiche, come un buffo pupazzo di neve di nome Olaf, e combatteranno contro gli elementi della natura per salvare il proprio regno.
E non solo.”