La storia la conosciamo tutti: nel corso delle sue ricerche sulla psiche umana, lo scienziato Henry Jekyll scopre una pozione che fa emergere il suo lato più meschino e crudele, trasformandolo nel misterioso signor Hyde. I misfatti causati da Hyde attirano l’attenzione dell’avvocato Utterson e del dottor Lanyon, che presto risolveranno l’enigma dell’uomo dalla doppia personalità.
Nei numeri 3070 e 3071 di Topolino, i personaggi Disney diventano protagonisti del romanzo di Robert Louis Stevenson (pubblicato nel 1886) sotto la guida di un trio d’eccezione formato da Bruno Enna (sceneggiatura), Fabio Celoni (disegni) e Mirka Andolfo (colori), già autori della parodia di Dracula (2012).
Definire “parodia” Lo strano caso del dottor Ratkyll e di Mister Hyde è certamente riduttivo. Ciò che gli autori ci presentano è un vero e proprio adattamento dell’opera di Stevenson, dove Mickey & co. non sono semplici attori che interpretano Jekyll (pardon, Ratkyll) e Hyde, ma mettono al servizio della storia tutte le loro proprietà camaleontiche e le loro personalità sfaccettate, dimostrando di combaciare perfettamente con i personaggi originali. Ecco dunque che Topolino, razionale e controllato, non può che impersonare il dottor Henry Ratkyll, mentre la sua metà irascibile e scontrosa ha il becco e le piume di Paperino. Il fedele Pippo diventa l’avvocato Pipperson, il vero motore dell’azione, mentre Paperoga è il bizzarro segretario Duckfield. Si uniscono infine al gruppo Archimede nel ruolo di Lanyon/Medyon e Basettoni in quello del maggiordomo Poole/Basetpoole.
Si dice che con i personaggi Disney si possa raccontare proprio tutto, e Dottor Ratkyll e Mister Hyde ne è la perfetta dimostrazione. La storia miscela perfettamente il dramma e le atmosfere oscure immaginate da Stevenson, più la classe e il fascino dell’epoca vittoriana, con il buon cuore, l’allegria e l’umorismo che caratterizzano i personaggi Disney. Gli straordinari disegni di Celoni, supportati dai colori per i quali ha lavorato insieme a Mirka Andolfo, ci trasportano letteralmente in un altro mondo fatto di ombre, luci soffuse, vicoli bui e nebbia, che alimentano il senso del mistero e di angoscia fino a raggiungere il climax nelle pagine finali con le impressionanti tavole della trasformazione di Hyde in Ratkyll. La recitazione dei personaggi è incredibile: il tratto di Celoni ci dimostra ancora una volta che gli standard characters sono vivi, hanno una personalità, hanno delle emozioni. A proposito di recitazione non si può non citare quel piccolo capolavoro che è Donald Hyde, un personaggio che per più di metà dell’opera mantiene il volto coperto ed è caratterizzato solo dai movimenti del corpo, dai vestiti, dalle onomatopee e dalla nebbia che lo accompagna.
Gli autori si rivelano abilissimi a tenere incollato il lettore alla pagina, cosa non affatto scontata, considerando che si tratta di una storia talmente famosa che l’epilogo è noto più o meno a chiunque. Eppure, un po’ per la bellezza di questi personaggi, un po’ perché le tavole sono talmente ricche che gli occhi notano continuamente dei nuovi particolari, sembra di leggere la storia per la prima volta.
Ma Lo strano caso del dottor Ratkyll e di Mister Hyde non è solo un eccellente adattamento di un grande romanzo in chiave disneyana. È anche l’occasione per Bruno Enna (e per noi con lui) di riflettere sul dualismo Topi/Paperi che da sempre caratterizza il fumetto Disney.
Che cos’è che rende forti questi personaggi? Perché, nonostante molti di loro abbiano quasi un secolo di vita, riescono sempre a risultare interessanti al pubblico moderno di tutte le età?
La soluzione al mistero viene svelata da Ratkyll stesso: “Paperi e Topi insieme rendono il nostro mondo così unico!”. Dietro un Topo si nasconde un Papero, e viceversa. La scelta di utilizzare Topolino e di rendere Paperino la sua “altra metà” non è sicuramente casuale: cos’è Paperino, se non la metà irascibile, incontrollata e istintiva di Topolino? Uno riflette e l’altro agisce, uno è calmo e controllato e l’altro si irrita e si spazientisce per ogni cosa. Topi e Paperi sono due facce della stessa medaglia, ma è solo quando si trovano sulla scena nello stesso momento che ce ne rendiamo conto.
E, se il romanzo di Stevenson riuscì a scioccare le folle perché per la prima volta si parlava della parte malvagia che è racchiusa dentro ognuno di noi, con Dottor Ratkyll e Mr. Hyde ci accorgiamo di qualcosa che in fondo abbiamo sempre saputo. C’è un po’ di Topolino e un po’ di Paperino in tutti quanti.
Se vi siete persi i numeri di Topolino con Lo strano caso del Dottor Ratkyll e Mr. Hyde, non preoccupatevi!
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