Alla luce dell’acceso dibattito intorno alla Walt Disney Company a causa del supporto per la nuova legge della Florida denominata “Don’t Say Gay” Bill, sono emersi nuovi dettagli sull’ultimo film dei Blue Sky Studios, Nimona, che come sappiamo purtroppo non verrà mai realizzato.
Cancellato lo scorso aprile con la chiusura definitiva dello studio e il licenziamento di tutti i dipendenti, Nimona era una storia LGBTQ+, e tra i fan c’è sempre stato il sospetto che questo particolare abbia giocato un ruolo decisivo nella cancellazione da parte di Disney, considerato che il film era praticamente finito al momento della decisione. Sulla scia dei colleghi dei Pixar Animation Studios, che hanno accusato apertamente la Walt Disney Company di censurare o impedire attivamente l’inserimento di tematiche queer nei film d’animazione, ora anche alcuni dipendenti ex Blue Sky hanno deciso di parlare più chiaramente riguardo a Nimona.
Intervistati da Insider, tre anonimi ex artisti dei Blue Sky Studios hanno confermato di aver percepito dell’ostilità durante la lavorazione di Nimona, tratto da un graphic novel di ND Stevenson (She-Ra e le principesse guerriere), in cui vi sono una coppia omosessuale e una protagonista femminile gender-nonconforming.
Gli artisti hanno confermato che Disney avrebbe fatto pressioni per omettere delle scene previste dalla sceneggiatura, in particolare un bacio tra i personaggi di Lord Ballister Cuorenero e Sir Ambrosius Lombidoro, che nel fumetto di Nimona hanno un passato romantico. Dopo aver ricevuto critiche durante un incontro nel 2020, Blue Sky ha deciso di non parlare più della scena del bacio nelle future revisioni del film, ma di provare a includerla comunque nel prodotto finale. Secondo le fonti, la reazione da parte di Disney ha creato un’atmosfera tesa, in particolare per i dipendenti queer di Blue Sky.
“Abbiamo bisogno di più storie queer, ma dobbiamo anche denunciare quanto sia sbagliato non raccontarle”, ha dichiarato una delle fonti. “Se la più grande azienda di intrattenimento del mondo crea contenuti per bambini e censura sistematicamente le tematiche queer, questo porta i bambini queer a essere emarginati. Bob Chapek ha dichiarato di sostenere uno storytelling inclusivo e contenuti a tema LGBTQ, ma esattamente quali? Disney è la prima a non raccontare queste storie“.
Fonte: Animation Magazine